Conclave: Zuppi favorito, dal libro del profeta Malachia

FRANCESCO GRECO. ROMA – Dice il motto antico: Si entra Papi, si esce Cardinali. Sarà forse per questo che il Cardinal Matteo Maria Zuppi nicchia con un sorriso scaramantico quando gli dicono che è in pole position nel Conclave che si aprirà fra il 5 e il 10 maggio (e cioè, fra il 15mo e il 20mo giorno dalla dipartita del Pontefice) e che si prevede lungo e complicato tante sono le spinte e le contraddizioni.

Aspettando la fumata bianca, tornano le profezie, tanto per cambiare. Non può mancare Nostradamus, un classico, ma, nello specifico, ci riferiamo a quella di Malachia, che è anche Santo.

E questa a cui si fa riferimento, che prevede un “Petrus Romanus” (Pietro il Romano), cioè un Papa romano e dopo l’Apocalisse, “la fine della Chiesa”.

E dunque, la profezia (Malachia fu arcivescovo di Armagh, una cittadina di 15mila abitanti nell’Irlanda del Nord) è del XII secolo. Ma fu pubblicata solo nel 1595 dal benedettino Arnoldo Wion: prese il nome di “Profezia dei Papi”.

In buona sostanza, in 112 motti latini si intravede l’elenco dei Papi a partire da Celestino V fino alla fine dei tempi (cioè, della Chiesa).

A dire di Malachia, l’ultimo sarà appunto “Petrus Romanus”, che guiderà la Chiesa in un momento storico tormentato, escatologico.

Eccone un passaggio: «In persecutione extrema S.R.E. sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis civitas septicollis diruetur, et iudex tremendus iudicabit populum suum. Finis».

Traduzione dal latinorum: «Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il Romano, che pascerà le sue pecore tra molte tribolazioni; e, passate queste, la città dei sette colli sarà distrutta, e il terribile Giudice giudicherà il suo popolo. Fine».

Quest’ultima parola è oggetto di varie decodificazioni e interpretazioni. C’è chi vi legge la chiusura di un’epoca storica, la distruzione della Città Eterna, il “the end” della Chiesa cattolica. Ma su queste declinazioni millenaristiche c’è una vera e propria letteratura, sembrano un gioco di società.

La nostra “fonte” in Vaticano che ci ha illuminati su Malachia, aggiunge poi che “la Chiesa si sta diluendo nel mondo musulmano e secolare anglosassone: per cui la tradizione romana sta finendo…”.

Ci fermiamo qui a ipotesi e suggestioni.

Romano de Trastevere (ideò il pranzo di Natale dei poveri), dal 24 maggio 2022 Zuppi è presidente nazionale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Arcivescovo Metropolita di Bologna dal 27 ottobre 2015.

E una ragazza, Anna Rita, che lì vive, ne parla molto bene: spesso va a trovare gli anziani, fra cui sua madre Lucia, nelle RSA cittadine.

E’ il solo Cardinale, fra i 135 del Conclave in itinere, a essere nato nella Città Eterna: 11 ottobre 1955. Il resto lo vedremo a maggio, mese dedicato alla Madonna, ma c’è chi già parla di “sorpresa”: in che senso, scusi?, domanderebbe allucinato Verdone.

Nel senso che le profezie sono fatte anche per essere smentite…