Intervista a Matteo Macchioni: ''Prendi le mie mani è un brano che regala serenità''

Ph Stefano Muzzarelli
E' online il video di “Prendi le mie mani'', il nuovo brano del tenore Matteo Macchioni, che anticipa il suo secondo album in uscita prossimamente.

Il video, diretto da Swan Bergman e prodotto da Unalira Edizioni Musicali, combina riprese reali, girate a Klagenfurt, in Austria, con sequenze generate dall’intelligenza artificiale. Grazie a questa fusione, le strade della città austriaca vengono fedelmente ricostruite in ogni dettaglio, ma si trasformano gradualmente in ambientazioni sempre più suggestive, dando vita a scenari esotici ispirati a luoghi, reali o immaginari. Questi paesaggi evocano una dimensione onirica, dove la percezione dello spettatore viene volutamente sfidata, rendendo quasi impossibile distinguere il confine tra la realtà e la finzione digitale. All’interno del video Matteo attraversa questi mondi fantastici, guidato simbolicamente da una figura femminile che appare con grazia e mistero. Questa presenza eterea non è solo una compagna di viaggio, ma incarna la sua musa ispiratrice: la Musica. È lei che lo conduce attraverso spazi che sembrano sospesi nel tempo, tra passato e futuro, tra sogno e realtà.

Matteo Macchioni è un tenore nato a Sassuolo. Fin da bambino si dedica allo studio della musica e nel 2007 consegue, con il massimo dei voti, il diploma accademico di secondo livello in pianoforte. Parallelamente coltiva la passione per il canto lirico, laureandosi nel 2019 con il massimo dei voti e la lode, mentre è già attivo artisticamente a livello internazionale. 

Dopo la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi nel 2010, dove è il primo tenore ufficiale del talent, inizia una brillante carriera nel mondo dell’opera e della lirica e, nello stesso anno, Caterina Caselli lo ingaggia in Sugar Music e produce il suo album d’esordio “D’altro canto”. Si esibisce nei più prestigiosi teatri e sale da concerto del mondo, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Regio di Parma, l’Opera di Lipsia, la Royal Opera di Copenaghen, la Welsh National Opera di Cardiff, la Grand Concert Hall del Conservatorio Čajkovskij e l’International House of Music di Mosca, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, l’Arena di Verona e molti altri. Nel corso della sua carriera interpreta ruoli di rilievo in celebri opere, tra cui “Il Barbiere di Siviglia”, “La Cenerentola”, “Guillaume Tell”, “L’Elisir d’amore”, “Don Pasquale”, “Madama Butterfly”, “Le Nozze di Figaro”, “Billy Budd”, “Don Giovanni”, “La Gazza Ladra” e “Così fan tutte”. Partecipa a numerosi festival in Italia e all’estero, tra cui il Rossini Opera Festival, lo Stresa Festival, il Donizetti Opera Festival di Bergamo, il Bregenzer Festspiele in Austria, il Festival Tirolese di Erl, il Luglio Musicale Trapanese, il Festival Como Città della Musica e il Maggio Musicale Fiorentino.

"Prendi le mie mani" è un titolo molto evocativo: qual è il messaggio più profondo che volevi trasmettere con questa canzone?

Prendi le mie mani è una frase che avvolge, ti regala un pizzico di serenità, ti fa sognare. Mai come ora credo che le canzoni debbano far sognare rispetto a dare una semplice fotografia trash della nostra società. Essa è già abbastanza trascendente di suo. 

C'è un episodio personale o un momento della tua vita che ti ha ispirato nella scrittura o nell’interpretazione di questo brano?

Questo brano mi è arrivato dalla sapiente penna di Piero Cassano e dal testo dello scomparso Gincarlo Golzi. Io ci sono entrato con la mia voce e ho fatto qualche semplice modifica al testo, lasciando però intatto lo spirito del provino iniziale.

La tua formazione lirica si fonde spesso con la musica pop: come hai lavorato sugli arrangiamenti di 'Prendi le mie mani' per mantenere questo equilibrio?

In realtà nel pop io scardino ogni equilibrio. Utilizzo la mia voce senza badare a nulla che riguardi il mondo della musica classica, semplicemente mi viene spontaneo utilizzare l’impostazione vocale lirica in certi momenti dei ritornelli, ma in  generale non c’è nessuna regola, seguo il flusso delle mie energie.

Il brano sembra parlare di connessione e fiducia. A chi ti sei immaginato di rivolgerti mentre cantavi queste parole?

Quando sento questo pezzo, mi arriva una sensazione di leggerezza e di voglia di vivere. Nel cantarlo in studio tutto è venuto con una facilità impressionante. 

 Hai già pensato a come portare “Prendi le mie mani” sul palco dal vivo? Che tipo di atmosfera vorresti creare durante una performance?

Certo. In estate ci saranno eventi dove porterò sul palco anche Prendi le mie mani con una formazione ibrida composta da quartetto d’archi, batteria, tastiere, soprano e direttrice concertatrice. Un progetto live pensato per il pop ma con anche qualche inserto operistico.