Bari, Bellomo (FI): “Su Amtab e mafia emergono particolari inquietanti. Politica assente, i cittadini meritano risposte”
BARI – “Ogni giorno, dal processo Codice Interno, emergono particolari sempre più inquietanti che rivelano un quadro sconcertante all’interno dell’Amtab, la municipalizzata dei trasporti della città”. È quanto afferma il deputato di Forza Italia Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera, commentando gli ultimi sviluppi giudiziari relativi all’inchiesta della DDA e della squadra mobile di Bari sulle infiltrazioni mafiose nella società partecipata del Comune.
Al centro delle attenzioni ci sono le dichiarazioni rese in Tribunale da Luca D’Amore, amministratore unico di Amtab, che – secondo Bellomo – avrebbero confermato il ruolo dominante esercitato per anni da Massimo Parisi, fratello del noto boss barese, dipendente della società dal 2013 fino al recente licenziamento.
“Parisi – denuncia Bellomo – faceva in Amtab il bello e soprattutto il cattivo tempo. Era arrivato persino a ricoprire la carica di presidente del CRAL della municipalizzata, alimentandone il fondo con ingenti versamenti volontari. Un dettaglio solo all’apparenza marginale, se si considera che, secondo un pentito ritenuto credibile dagli inquirenti, sarebbe la stessa persona che avrebbe incontrato l’ex sindaco Antonio Decaro durante una campagna elettorale.”
Bellomo punta il dito su quella che definisce una “grave ombra sulla storia politica barese”, stigmatizzando l’assenza di una reazione adeguata da parte dell’ex primo cittadino: “Di fronte ad accuse così pesanti, chiunque avrebbe querelato per difendere la propria onorabilità. Invece, da Decaro nessuna querela, nessuna smentita risolutiva. Un silenzio che pesa”.
Secondo l’esponente azzurro, il processo in corso “sta restituendo ai cittadini uno spaccato disgustoso della gestione della principale azienda pubblica del Comune, che è stata portata al baratro mentre in troppi chiudevano gli occhi”.
"Nessuna assunzione di responsabilità"
“È inaccettabile – incalza Bellomo – che a oggi nessuno si sia assunto nemmeno la responsabilità politica per quanto accaduto. E ancor più grave è che nessuno tra chi ha amministrato Bari in quegli anni abbia sentito il dovere morale di chiedere scusa alla cittadinanza”.
L'appello finale del parlamentare è diretto agli elettori: “I baresi hanno il diritto di sapere. Solo la piena consapevolezza potrà guidarli nelle scelte future, tanto a livello locale quanto regionale”.