Dall’asino al delfino, un “bestiario” al tempo dell’AI: le “Favole reali” di Damiana Cicconetti

FRANCESCO GRECO - “Sei un asino!” (La storia dell’asinella Baldomera).

Da Cicerone a Dante e Boccaccio, l’asino è un animale che potremmo definire semanticamente affollato, portatore di ricche, infinite filologie.

Come d’altronde, il babbuino, si dice nostro antenato (sperando che non si offenda e metta mano alle carte bollate…).

E che dire della pelle delicata del criceto Silky, bisognoso di un cappottino per resistere alle basse temperature?

E dell’ansia di libertà del delfino Sampal?

Dal gatto Mandarino al pinguino Dindim, passando per lo scoiattolo Steve, tutti sorpresi nella loro quotidianità minima, sospesi fra le storie e le leggende che raccontano, le avventure che vivono in giro per il mondo, ecco gli animali di Damiana Cicconetti in “Favole reali” (Storie commoventi dal regno animale) BookSprint Edizioni, pp. 108, ebook € 4,99.

Animali antropomorfizzati, empatici, polisemici, che provano sentimenti, emozioni, con una vita interiore quasi barocca e un immaginario sedimentato e strutturato. Favole moderne, ma con le radici ben innervate nel passato.

Vai avanti lentamente nelle pagine e pensi agli animali di Esopo, di Fedro, La Fountaine. Ma anche ai gatti e i sorci trasteverini di Trilussa. Incontri il candore degli animali di cui diceva Dostoevskij: “Uomo, non pensarti migliore degli animali: essi sono innocenti, incapaci di pensare a fare il male, mentre tu ti dedichi solo a quello…”.

Sullo sfondo, risenti Mark Twain: “Quando incontro uno sconosciuto, chiedo subito: ami i gatti? Se risponde si so di potermi fidare di lui…”.

“Storie che, spero – precisa Damiana in prefazione - insegnino il rispetto del Creato”, in piena sintonia, spirituale e panteista, con Gandhi: “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui si tratta gli animali”.

E se, partendo per le vacanze, abbandoniamo i nostri cani sul GRA e buttiamo i gattini appena nati nei cassonetti della spazzatura, la nostra “civiltà” non ha fatto grandi progressi.

E non abbiamo ancora chiesto lumi ai pipistrelli cinesi, a cui abbiamo attribuito, anni fa (Covid), come dicono a Trastevere, le peggio cose…