Lecce, al via la campagna antincendio boschivo dei Carabinieri Forestali. Rafforzati i controlli a partire dal 1° giugno
LECCE – Anche quest’anno, con l’avvicinarsi della stagione estiva, i Carabinieri Forestali della provincia di Lecce avviano una massiccia campagna di controllo e prevenzione contro gli incendi boschivi. A partire dal 1° giugno, i militari dei Nuclei di Lecce, Gallipoli, Maglie, Otranto e Tricase intensificheranno i pattugliamenti, concentrandosi in particolare lungo i confini delle superfici forestali, dove maggiore è il rischio di innesco e propagazione delle fiamme.
La Legge Regionale n. 38/2016 impone ai proprietari e gestori di terreni incolti o arborati l’obbligo di completare entro il 31 maggio le necessarie misure preventive, tra cui le cosiddette “precese”: lavorazioni del terreno per una fascia di almeno 15 metri lungo i confini, utili ad eliminare la vegetazione secca e facilmente infiammabile.
Tali obblighi si estendono anche a pascoli, scarpate stradali e ferroviarie, canali, campeggi e villaggi turistici, ambiti in cui un incendio può rapidamente minacciare abitazioni, infrastrutture e vite umane.
Divieti e sanzioni
Dal 1° giugno al 30 settembre, entra inoltre in vigore il divieto assoluto di bruciare residui vegetali di qualsiasi tipo. La mancata realizzazione delle fasce di protezione comporta una sanzione amministrativa di 833 euro, mentre l’abbruciamento illegale di scarti agricoli o stoppie è punito con una multa di 1.600 euro.
Se da un comportamento negligente scaturisce un incendio boschivo, e si accerta la mancata adozione delle misure preventive, il responsabile può essere perseguito penalmente per reato colposo di incendio boschivo, con pena da 2 a 5 anni di reclusione. In caso di dolo, la condanna può salire fino a 10 anni, come previsto dall’art. 423-bis del Codice penale, recentemente inasprito dal decreto-legge n. 105/2023.
La prevenzione come strumento essenziale
I Carabinieri Forestali sottolineano che la prevenzione è il mezzo più efficace per contrastare l’innesco e la diffusione degli incendi, molti dei quali sono riconducibili a condotte imprudenti, come l’abbruciamento di sterpaglie, soprattutto nelle aree colpite dalla Xylella fastidiosa. Le cause dolose, sebbene più rare, sono comunque tenute sotto controllo grazie alla Legge 353/2000, che prevede la creazione di un Catasto comunale delle aree percorse dal fuoco, limitando le possibilità di edificazione, caccia, pascolo e rimboschimento.
I Comuni, supportati dalle cartografie georeferenziate fornite dalla Regione Puglia, sono tenuti ad aggiornare annualmente il catasto, mentre la Prefettura vigila costantemente sul rispetto degli obblighi, fondamentali per tutelare il patrimonio ambientale e forestale del Salento.
Una rete di prevenzione e controllo sempre più capillare, che mira a difendere boschi, paesaggi e comunità locali, mettendo al centro la responsabilità condivisa di istituzioni e cittadini.