Lecce, frode sui bonus edilizi: sequestri per oltre 1,2 milioni di euro. Indagati professionisti e società


LECCE
– Fatture per lavori mai eseguiti, crediti d’imposta generati artificiosamente e monetizzati grazie a dichiarazioni false. È questo il quadro emerso dall’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Maglie, che ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Procura, nell’ambito di un’indagine sulle presunte frodi legate ai bonus edilizi, tra cui il Superbonus 110% e l’Ecobonus.

L’ammontare complessivo dei crediti e delle liquidità sequestrati supera 1,2 milioni di euro. Nel mirino dei finanzieri sei cantieri situati nella provincia di Lecce, dove, secondo gli inquirenti, i lavori di ristrutturazione e riqualificazione non sarebbero mai stati eseguiti o solo parzialmente realizzati.

Fatture false per quasi 3 milioni di euro

Le indagini hanno portato alla luce un meccanismo fraudolento fondato sull’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti – per un importo prossimo ai 3 milioni di euro – che sono state sfruttate per generare crediti fiscali da monetizzare tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Coinvolti professionisti abilitati, accusati di aver falsamente attestato lo stato di avanzamento dei lavori e di aver rilasciato visti di conformità privi di fondamento.

I sequestri e le accuse

I sequestri hanno interessato conti correnti bancari, finanziari e postali, oltre ai cassetti fiscali delle società coinvolte e ai crediti ceduti a terzi. Le accuse, mosse a vario titolo nei confronti degli indagati, sono di:

  • Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche;

  • Falsità ideologica in certificazioni;

  • Emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Per una delle società coinvolte è stata anche contestata la responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del Decreto Legislativo 231/2001.

Fase preliminare e garanzie difensive

La Procura di Lecce ha sottolineato che l’inchiesta si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, la responsabilità penale degli indagati dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile di condanna.

Guardia di Finanza: "Tutela del mercato e dello sviluppo economico"

In una nota, la Guardia di Finanza ha evidenziato che l’operazione si inserisce in un più ampio sforzo di tutela della legalità economica, con l’obiettivo di contrastare fenomeni di frode che danneggiano lo Stato e alterano la competitività del mercato, rallentando la crescita delle imprese che operano nella legalità.