Meloni a due anni e mezzo dal giuramento: “Governo stabile, ma c’è ancora molto da fare”

Roma – A due anni e mezzo dall’inizio del suo mandato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tracciato un bilancio dell’operato del suo governo in un’intervista rilasciata all’agenzia AdnKronos, affrontando temi centrali come le relazioni internazionali, la natalità, le riforme e la stabilità politica.

«Se penso alle tante vicende vissute in questi anni, sembra passato molto più tempo dal giuramento davanti al Presidente della Repubblica», ha esordito Meloni. «Ma se guardo a tutto ciò che vogliamo ancora realizzare, mi sembra di aver appena iniziato». Una riflessione che rivela la determinazione della premier, che ha anche sottolineato come, nonostante la fatica, senta di non aver mai fatto abbastanza. Un segnale, questo, del suo approccio instancabile al governo.

Meloni ha poi evidenziato un dato politico importante: «Il nostro è già oggi il quinto governo più longevo della storia repubblicana, e continueremo a salire in classifica». Secondo la premier, questa longevità è frutto di una maggioranza coesa che rafforza la credibilità dell’Italia a livello internazionale.

“Orgoglio ritrovato, ma natalità ancora una sfida”

Rispondendo a una domanda su quale sia stato il traguardo più significativo raggiunto finora, Meloni ha scelto di non citare singoli provvedimenti, ma piuttosto un sentimento diffuso: «La cosa che mi rende più orgogliosa è sentire da tanti italiani che hanno ritrovato fiducia e orgoglio». Sul fronte delle difficoltà, invece, la premier non ha esitato a indicare la natalità come la questione più complessa e ancora aperta: «I risultati, purtroppo, restano insufficienti».

Gli obiettivi: attuare tutto il programma del centrodestra

Meloni ha ribadito l’impegno a completare il programma elettorale del centrodestra, toccando temi chiave come economia, immigrazione, sicurezza, politiche familiari e riforme. «Voglio potermi ripresentare agli elettori dicendo: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto», ha affermato. Tra le iniziative concrete, ha citato i fondi per il sostegno alla natalità, portati oltre 1,2 miliardi grazie alla collaborazione con l’INAIL.

Premierato e grandi opere: “Avanti con determinazione”

Tra le riforme più significative, Meloni ha indicato il premierato come “la madre di tutte le riforme”, parte di un pacchetto più ampio che include autonomia differenziata, giustizia e fisco. «Vogliamo rafforzare la nostra democrazia e garantire il diritto dei cittadini a scegliere da chi essere governati», ha sottolineato.

Grande spazio è stato riservato anche al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. «Siamo stati la civiltà delle grandi opere che stupivano il mondo. Non possiamo intimidirci di fronte a una sfida, per quanto maestosa», ha dichiarato, assicurando che i lavori procedono nella direzione giusta.

“Colpita da attacchi sessisti e strumentalizzazioni sulla mia famiglia”

Infine, la premier ha denunciato gli attacchi personali subiti negli anni, soprattutto di carattere sessista. «Sono abituata al confronto politico anche duro», ha detto, «ma quello che fa più male è vedere la mia famiglia usata come bersaglio, senza scrupoli». Meloni ha criticato il silenzio di molti in difesa dei diritti delle donne: «Troppo spesso ho subito attacchi sessisti vergognosi, nella totale indifferenza di chi predica la parità. Non dobbiamo abituarci a tutto questo, non è giusto».