Migrante di 35 anni trovato morto nel Cpr di Restinco: disposta l’autopsia


BRINDISI - Un migrante di circa 35 anni, originario della Nigeria, è stato trovato morto nella notte tra l’1 e il 2 maggio nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Restinco, alla periferia di Brindisi. L’uomo giaceva privo di vita nel suo letto. Inutili i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori giunti sul posto.

Al momento, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti vi è quella di un malore improvviso, ma sarà l’autopsia – che verrà disposta dalla Procura di Brindisi – a fare chiarezza sulle cause del decesso. La salma è attualmente custodita nell’obitorio del cimitero cittadino, in attesa degli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria.

Secondo quanto si apprende, il 35enne era ospite del Cpr di Brindisi dallo scorso gennaio.

La vicenda ha sollevato nuove polemiche sul sistema dei Cpr, con alcune reazioni da ambienti politici. Fonti del Partito Democratico hanno commentato duramente l’accaduto: “Ciò che viene derubricato a ‘malore’ difficilmente è separabile dal contesto dei Cpr, dove la reclusione è estremamente afflittiva, spesso si verificano abusi nella somministrazione di psicofarmaci e dove il diritto alla salute è tutt’altro che garantito. Nei Cpr in Italia si muore, e noi li facciamo in Albania”.

L’episodio riaccende l’attenzione sulle condizioni di vita all’interno dei centri di permanenza per il rimpatrio e sulle tutele sanitarie garantite alle persone trattenute, in attesa di ulteriori sviluppi investigativi.