Screening HCV, Piemontese: “Puglia impegnata e in linea con le altre Regioni. Nessun allarme, solo lavoro concreto”
BARI – “Il programma di screening per l’epatite C in Puglia è pienamente operativo, con risorse ben utilizzate, una pianificazione dettagliata e una rendicontazione costante verso il Ministero della Salute.” Con queste parole il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, risponde al comunicato diffuso dal consigliere regionale Pier Luigi Lopalco, che aveva sollevato dubbi sull’efficacia dell’attuazione del programma nella regione.
“Comprendo il ruolo di stimolo e controllo proprio di ogni consigliere regionale – ha dichiarato Piemontese – specie se esperto di sanità pubblica, ma sorprende e dispiace il tono allarmistico e in parte fuorviante del comunicato”.
Numeri e risultati dello screening in Puglia
Secondo quanto riferito dall’assessore, oltre 600.000 cittadini della fascia d’età 1969–1989 sono già stati raggiunti attraverso chiamate attive (SMS, App IO, telefonate), mentre 900 farmacie convenzionate effettuano una media di 20.000 test al mese, con una copertura capillare sull’intero territorio regionale.
Inoltre, la Regione ha attivato test rapidi POCT nei SERD (Servizi per le Dipendenze) e negli istituti penitenziari, e ha già recuperato oltre 107.000 test opportunistici offerti a persone che si sono rivolte al sistema sanitario per altri motivi. È attualmente in corso una campagna di comunicazione multicanale attraverso social, stampa, affissioni e video.
“Il nostro tasso di adesione – sottolinea Piemontese – è perfettamente in linea con quello delle altre Regioni italiane, come confermato nei tavoli tecnici interregionali”.
Richiesta di estensione della platea
Piemontese ha inoltre chiarito la posizione della Regione rispetto all’ampliamento della fascia d’età coinvolta nello screening: “La Puglia, insieme alle altre Regioni, ha chiesto formalmente al Ministero della Salute di estendere la platea ai nati dal 1940 al 1989, ma questa è una decisione che non può essere assunta a livello regionale. Al momento è in discussione in Parlamento un disegno di legge nazionale che prevede sia l’allargamento della fascia sia nuove risorse”.
Tali risorse, secondo l’assessore, permetterebbero di coinvolgere anche i laboratori privati accreditati, ampliando così l’offerta e migliorando ulteriormente i risultati dello screening.
“Una battaglia di civiltà”
“La lotta all’HCV – conclude Piemontese – è una battaglia di civiltà che si vince con la programmazione paziente, azioni concrete e unità istituzionale, non con comunicati roboanti. Siamo ovviamente disponibili a ogni audizione utile per fare chiarezza e migliorare ancora il nostro impegno per la salute pubblica”.
Con queste dichiarazioni, l’assessore ribadisce il forte impegno della Regione Puglia nel contrasto all’epatite C, allineandosi alle strategie nazionali e puntando su una rete capillare, integrata e trasparente di interventi.