Serie B, Bari fuori dai playoff: lo 0-0 col Sudtirol chiude una stagione deludente
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BOLZANO – Un pareggio a reti bianche che vale quanto una sconfitta e che certifica, una volta per tutte, il fallimento di una stagione vissuta sull’altalena. Sudtirol e Bari chiudono 0-0 al Druso, ma è la squadra pugliese a uscire con le ossa rotte: fuori dai playoff, superata all’ultimo giro di orologio dal Cesena, che con la vittoria sul Modena (grazie alla rete di Antonucci) conquista l’ultimo posto utile per giocarsi la promozione.
Il copione della partita è chiaro sin da subito: occasioni da entrambe le parti, ma poca lucidità sotto porta e una sensazione di impotenza crescente nei biancorossi. L’ultimo brivido lo regala Novakovich, che al 90’ insacca, ma vede il suo gol annullato per fuorigioco. Un’illusione durata pochi istanti, prima del verdetto definitivo che arriva da Cesena, dove parte la festa romagnola.
Stagione altalenante e senza identità
Il Bari chiude così una stagione deludente, con un girone di ritorno nettamente al di sotto delle aspettative. Dopo un’andata incoraggiante, fatta di 14 risultati utili consecutivi, la squadra di Moreno Longo ha vissuto un crollo verticale, culminato in un rendimento da zona retrocessione. L’allenatore, assieme al direttore sportivo Magalini e al presidente De Laurentiis, è finito nel mirino della tifoseria, che non ha risparmiato cori di contestazione nel finale di gara.
Le motivazioni contavano – e tanto – in un match in cui il Sudtirol era già salvo e senza assilli di classifica, mentre il Bari avrebbe dovuto cercare la vittoria a tutti i costi. E invece la squadra pugliese ha confermato di non avere né gambe né testa per compiere l’ultimo passo. Una prestazione scialba, senza idee e, soprattutto, senza il fuoco necessario per inseguire un obiettivo.
Il bilancio: un fallimento su tutta la linea
Con l’esclusione dai playoff, il progetto tecnico impostato in estate può essere archiviato come fallimentare. Le ambizioni di vertice sono state disattese e l’impressione è quella di una squadra mai realmente costruita per vincere, incapace di esprimere una vera identità di gioco.
Ora sarà tempo di riflessioni, e probabilmente di rivoluzione tecnica e dirigenziale. La piazza, ancora una volta, ha dimostrato passione e presenza, ma pretende risposte. Il prossimo Bari dovrà nascere da una visione più chiara e da una struttura più solida. Perché questa volta il tempo delle attenuanti è finito.