Terlizzi, confisca da oltre 500mila euro al pregiudicato Paolo Ficco: beni intestati alla moglie per eludere il fisco


BARI –
Nuovo colpo alla criminalità organizzata nel barese. Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Paolo Ficco, 46enne pregiudicato di Terlizzi, già condannato per narcotraffico e ritenuto figura di vertice del clan Dello Russo, attivo nella cittadina e nei comuni limitrofi.

Il provvedimento riguarda beni per un valore complessivo di oltre 500.000 euro, già sottoposti a sequestro il 7 novembre 2022. L’attività investigativa condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bari ha documentato come Ficco, nonostante un reddito medio dichiarato di circa 7.700 euro annui tra il 1998 e il 2019, disponesse di un patrimonio sproporzionato rispetto alle sue disponibilità ufficiali. Beni che risultavano intestati alla moglie, utilizzata come prestanome per eludere i controlli fiscali e giudiziari.

I beni confiscati includono:

  • Quattro unità immobiliari, di cui due ville di pregio nel territorio di Terlizzi;

  • 7.500 euro in contanti;

  • Due orologi Rolex Datejust, simbolo del lusso ostentato.

Le indagini hanno ricostruito nel dettaglio le modalità con cui il pregiudicato, già coinvolto in traffici illeciti fin dagli anni '90, abbia “ripulito” i proventi delle sue attività criminali, avvalendosi del supporto dei familiari. Un sistema sofisticato di riciclaggio e intestazioni fittizie, che ha permesso per anni di occultare le sue ricchezze.

L’operazione odierna si inserisce in un’azione più ampia di contrasto ai patrimoni mafiosi, che ha già visto, nel marzo 2023, il sequestro di oltre 20 milioni di euro a Roberto Dello Russo, ritenuto capo dell’omonimo clan.

Secondo gli investigatori, il risultato ottenuto oggi conferma la validità di un approccio integrato che affianca alla repressione penale indagini economiche e patrimoniali, strumenti fondamentali per indebolire le organizzazioni criminali nella loro capacità operativa e nella loro influenza sul territorio.

Le autorità ribadiscono che l’aggressione ai beni di origine illecita resta una delle armi più efficaci nella lotta alla criminalità organizzata, in grado di colpire il cuore del potere mafioso: il controllo delle risorse economiche.