Gadaleta e Paloscia arricchiscono il Museo Diocesano con nuove opere contemporanee


MOLFETTA – Continua a crescere la collezione del Museo Diocesano di Molfetta, che si arricchisce con quattro nuove opere di arte contemporanea donate da due importanti artisti: Ignazio Gadaleta e Michele Paloscia.

Ignazio Gadaleta, artista milanese e già docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, ha donato tre opere di grande rilievo storico e artistico. Tra queste un autoritratto giovanile del 1976 e due imponenti tele realizzate nei primi anni Novanta, già esposte in importanti sedi come Torino e l’Isola del Gran Sasso d’Italia, e ampiamente documentate in bibliografie di prestigiosi critici quali Enrico Crispolti, Gillo Dorfles e Luca Beatrice. Le opere “Centrico” ed “Eclissi e squarcio” riflettono suggestioni profonde legate al tempo della Passione e alla tradizione quaresimale, con un uso vibrante e analitico del colore e forme di forte impatto visivo.

Michele Paloscia, noto per la sua attività didattica e artistica nel campo del Disegno e della Storia dell’Arte, ha invece donato un ritratto contemporaneo di Gadaleta, realizzato quest’anno, che esprime in modo vibrante il carattere e l’intensità del soggetto.

Queste due opere, l’autoritratto di Gadaleta e il ritratto realizzato da Paloscia, raccontano una lunga storia di amicizia e reciproco riconoscimento che dura da oltre cinquant’anni. Un legame nato nel 1971 quando il giovane Ignazio, ancora adolescente, fu accolto nello studio di Michele a Molfetta, spazio che poi divenne suo fino ai primi anni Novanta.

Le nuove opere saranno esposte in una sala dedicata nei recenti ambienti del Museo Diocesano e saranno presto accessibili al pubblico.

Inoltre, il tema del dono sarà protagonista di una mostra temporanea intitolata “LE PAROLE, LE IMMAGINI. Itinerari di fede e arte cristiana attraverso i segni, le forme, i colori della cartapesta”, che si terrà da settembre a novembre 2025, nell’ambito del progetto promosso dalla CEI per il Giubileo 2025, intitolato “Nel tuo nome l’arte parla di comunità”, coinvolgendo musei, archivi e biblioteche delle diocesi italiane.