Gestione del rischio tra volatilità e resilienza: Bari ospita la 18ª International Risk Management Conference


Conclusa la due giorni dedicata alla finanza e alla sostenibilità: focus su impresa, credito e mercati globali

BARI – Imprese più flessibili, sostenibili e pronte ad affrontare un futuro fatto di incertezze. Sono stati questi alcuni dei temi cardine emersi durante la 18ª edizione dell’International Risk Management Conference, svoltasi a Bari il 23 e 24 giugno, promossa dalla Risk Banking and Finance Society, in collaborazione con l’Università di Firenze, la New York University Stern, la Fundacão Dom Cabral e la LUM Giuseppe Degennaro, che ha ospitato nuovamente l’evento dopo l’edizione 2022.

“Modelling the future of risk management, banking and finance” è stato il filo conduttore dei lavori che hanno coinvolto accademici, economisti, imprenditori, esperti di risk management ed esponenti delle autorità regolatorie di livello internazionale, dal Fondo Monetario Internazionale alla Federal Reserve.

I nuovi volti del rischio

Nel corso della conferenza sono stati analizzati i principali fattori di instabilità economica globale: crisi geopolitiche, guerre commerciali, cambiamenti climatici, cyber risk e rincari energetici. Variabili esterne capaci di mettere a dura prova l’intero sistema economico-finanziario.

Il professor Edward I. Altman (NYU Stern School of Business), tra i massimi esperti mondiali di rischio di credito, ha evidenziato l’emergere di nuove dinamiche nell’accesso al credito da parte delle PMI, con un ruolo crescente di attori non bancari come hedge fund e finanziatori alternativi. L’intelligenza artificiale, ha spiegato, permette oggi di integrare dati non finanziari – dall’ambiente ai social media – per valutazioni più accurate e inclusive.

Una sfida chiamata resilienza

Il concetto chiave dell’edizione 2025 è stato resilienza. Come ha osservato il prof. Oliviero Roggi (Fundacão Dom Cabral e Università di Catania), la volatilità dei mercati ha aumentato i costi di approvvigionamento delle risorse: «Le imprese devono imparare a misurare i propri rischi e adottare strategie proattive per mettersi al sicuro». Anche attraverso il ricorso a fonti alternative di finanziamento, oltre i tradizionali canali bancari.

Per il prof. Maurizio Dallocchio (Università Bocconi), i mercati finanziari si sono mostrati più maturi di fronte agli shock geopolitici: «Il petrolio ha tenuto, le Borse non hanno reagito con isteria. E molte grandi imprese hanno dimostrato di saper affrontare l’imprevedibilità, dotandosi degli strumenti e delle competenze necessarie».

Le banche e il rischio sistemico

Dal fronte bancario, Davide Alfonsi, Chief Risk Officer di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato come le imprese italiane abbiano saputo adattarsi rapidamente, anche grazie al supporto bancario su investimenti e commercio estero. «Nonostante l’incertezza stia rallentando gli investimenti, abbiamo segnali di una timida ripresa», ha affermato.

Bari crocevia globale del risk management

Grande soddisfazione da parte del prof. Massimo Mariani (Università LUM), che ha chiuso i lavori:

«Siamo onorati di aver ospitato un evento di così alto livello scientifico e partecipazione internazionale. Sono emersi contributi preziosi che ci aiutano a costruire non solo conoscenza, ma soluzioni concrete per affrontare le sfide della società».

Conclusioni: La IRMC 2025 si è confermata un punto di riferimento globale per la riflessione sul rischio sistemico, aprendo prospettive concrete e multidisciplinari su come le imprese, le banche e la finanza possano prepararsi a un futuro sempre più incerto.