Italia-Moldavia 2-0: Spalletti chiude con una vittoria opaca, ma si riaccende la speranza Mondiali


REGGIO EMILIA - L'Italia di Luciano Spalletti chiude il ciclo di amichevoli con una vittoria tutt'altro che convincente contro la Moldavia, battuta 2-0 in una partita segnata da molte ombre e poche luci. Dopo il pesante k.o. con la Norvegia, gli Azzurri provano a rialzare la testa, ma lo fanno con una prestazione lenta, prevedibile e ancora lontana dagli standard richiesti per un percorso verso la qualificazione diretta ai Mondiali.

Avvio complicato, gol annullato alla Moldavia

La Moldavia parte meglio e sorprende per compattezza difensiva e coraggio offensivo. Al 9’, gli ospiti vanno addirittura in gol con Nicolaescu, abile a colpire di testa su cross perfetto di Reabciuk, ma la gioia dura poco: l’arbitro annulla tutto per fuorigioco millimetrico del centravanti. Un segnale d’allarme per l’Italia, apparsa troppo passiva e distratta in avvio.

Raspadori decisivo, ma Italia poco brillante

A spiccare tra gli Azzurri è Giacomo Raspadori, che torna protagonista proprio nello stadio dove debuttò in Serie A, mostrando vivacità e intraprendenza. Retegui lotta ma è spesso troppo isolato in avanti, mentre Dimarco spinge senza trovare il guizzo giusto.

Il gol arriva al 40’ ed è firmato proprio da Raspadori, che sfrutta un maldestro tentativo di liberare l’area da parte di Ionita per scaricare in porta un destro potente che vale l’1-0. Ma nonostante il vantaggio, la Moldova continua a creare più di quanto le sue forze sulla carta farebbero pensare, confermando la fragilità dell’Italia anche in fase difensiva.

Nella ripresa il raddoppio, ma senza entusiasmo

Nel secondo tempo l’Italia gestisce meglio il possesso, senza però mai veramente dominare. La rete del 2-0 arriva in modo rocambolesco al 72’: una deviazione sfortunata di Posmac su un tiro-cross azzurro.

La partita scivola via senza altri grandi sussulti. Gli Azzurri portano a casa i tre punti, ma il clima resta cupo: la squadra non convince e le certezze sono ancora poche.

Spalletti, un finale sottotono

Con questa partita si chiude il primo ciclo di Luciano Spalletti da commissario tecnico. L’ex allenatore del Napoli aveva preso in mano una Nazionale in crisi d’identità, e il bilancio – tra prestazioni altalenanti e un gioco ancora da costruire – lascia aperti più interrogativi che risposte.

Gli Azzurri restano comunque in corsa per la qualificazione diretta ai Mondiali, ma servirà un cambio di passo netto. A partire da concentrazione, idee e coraggio. Perché prestazioni come quella contro la Moldavia, seppur vincenti, non bastano per tornare grandi.