La Puglia approva la legge sul Terzo Settore: “Un nuovo patto tra pubblico e società civile”


BARI 
– Con l’approvazione definitiva della legge regionale “Disposizioni in materia di promozione dell’attività degli enti del Terzo Settore”, la Puglia compie un passo storico verso un welfare più partecipato, solidale e radicato nei territori. Il provvedimento, votato dal Consiglio regionale, rappresenta una svolta nella relazione tra istituzioni e cittadinanza attiva.

La legge è frutto di un lungo percorso di ascolto e co-progettazione tra la Regione Puglia e le rappresentanze del Terzo Settore, accelerato dalla decisione del neoeletto consigliere delegato al Welfare, Ruggiero Mennea, di portare rapidamente il testo in Commissione consiliare per la discussione e l’approvazione.

Emiliano: “Una legge che onora un patto”

Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, non si tratta soltanto di un provvedimento tecnico, ma di un vero e proprio “patto tra pubblica amministrazione e società civile”:

“Questa legge non si limita a normare ciò che di buono è stato fatto finora: è un impegno collettivo. L’ascolto è la base del nostro agire. Serve per intercettare le fragilità, ma anche per valorizzare associazionismo e volontariato, elementi essenziali per la partecipazione civica. Abbiamo fatto la nostra parte, ma ora inizia la fase più importante: dare voce ai territori”.

Mennea: “Il Terzo Settore è un alleato, non un fornitore”

Entusiasta anche il promotore della legge, Ruggiero Mennea, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione con il non profit:

“La sussidiarietà non è uno slogan. È il principio su cui si fonda una comunità coesa. Il Terzo Settore non è solo un erogatore di servizi, ma un alleato strategico delle istituzioni, capace di generare innovazione sociale e capitale umano. Questa legge nasce da un dialogo autentico: abbiamo trasformato la visione in norma”.

Un sistema più equo e vicino ai bisogni

La nuova normativa permetterà di attivare e potenziare strumenti già operativi, tra cui la Dote educativa e di comunità, che si affianca al Reddito di Dignità per accompagnare i nuclei familiari fragili attraverso servizi personalizzati. L’approccio è integrato e punta a rispondere ai bisogni educativi, relazionali e sociali delle persone in difficoltà.

Uno degli elementi più innovativi della legge è la creazione dell’Osservatorio regionale sul Terzo Settore, organismo che avrà il compito di monitorare le politiche, raccogliere dati, individuare buone pratiche, favorire il dialogo tra enti pubblici e realtà sociali e valutare l’efficacia delle azioni intraprese.

Un modello di governance partecipativa

Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione, ha sottolineato il valore strategico di questo provvedimento:

“Abbiamo costruito un modello di governance basato sulla fiducia e la cooperazione. Questa legge ci permette di accompagnare gli ETS (Enti del Terzo Settore) nei loro percorsi di prossimità e innovazione. Solo con relazioni stabili tra pubblico e privato sociale possiamo affrontare sfide cruciali come povertà educativa, solitudine e diseguaglianze”.

Una legge per il futuro

Con oltre 10.000 enti attivi in Puglia, il Terzo Settore rappresenta una delle colonne portanti del sistema di welfare regionale. La legge riconosce formalmente il ruolo strategico degli ETS, superando logiche burocratiche e promuovendo forme strutturate di co-programmazione, co-progettazione e sussidiarietà orizzontale.

“In un tempo segnato da crescenti disuguaglianze, rafforzare il Terzo Settore è un atto politico di grande valore – conclude Mennea –. Non c’è coesione sociale senza fiducia, e non c’è benessere senza relazioni. Questa legge è un investimento sul futuro della nostra comunità”.

Con questa riforma, la Regione Puglia si conferma laboratorio avanzato di politiche sociali e innovazione istituzionale, con lo sguardo rivolto a una società più giusta, inclusiva e partecipativa.