La Puglia in prima linea contro la tratta di esseri umani: oltre 1300 persone prese in carico in 9 anni


BARI - Un impegno costante e numeri significativi: la Regione Puglia si conferma un punto di riferimento nella lotta alla tratta degli esseri umani. In nove anni, dal 2016 al 2025, il progetto “La Puglia non Tratta” ha preso in carico più di 1300 persone, con ben 550 interventi di prossimità e quasi 25mila contatti registrati su tutto il territorio regionale.

Questi dati, aggiornati al 31 maggio 2025, sono stati presentati oggi allo Spazio Murat di Bari in occasione del convegno nazionale su “Le nuove sfide del contrasto alla tratta. Dall’emersione all’accoglienza”, organizzato dalla Regione Puglia. L'evento ha rappresentato un momento di confronto sulle principali emergenze e proposte programmatiche relative ai processi di emersione, accoglienza e integrazione delle vittime, con un focus sui risultati conseguiti nell'esperienza pugliese.

Il progetto "La Puglia non Tratta", promosso dalla Regione Puglia in collaborazione con nove soggetti attuatori (Coop. CAPS, Coop. Comunità Oasi2 San Francesco, Coop Atuttotenda, APS Giraffa, Coop Medtraining, Ass. Micaela, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, APS MondoNuovo, Consiglio Italiano Rifugiati CIR Lecce) e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha registrato:

  • 24.159 contatti totali, di cui 8.780 uomini, 14.319 donne e 1.060 persone trans. Tra questi, 70 presunti minori uomini e 39 presunte minori donne.
  • 1.888 interventi delle Unità di strada e di Contatto, suddivisi in 1.233 in ambito di sfruttamento sessuale, 521 in ambito di sfruttamento lavorativo, 26 in ambito di accattonaggio e 108 negli insediamenti informali.
  • 1.338 persone prese in carico, con una netta prevalenza di donne (1.086). Di queste, 370 persone sono state accolte sul territorio e 280 in altre regioni.
  • 550 persone destinatarie di interventi di prossimità in ambito sanitario, legale, abitativo, educativo e lavorativo.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha espresso il suo orgoglio per l'alto livello di specializzazione raggiunto dal territorio nella lotta allo sfruttamento: "La Regione Puglia ha un ufficio e tante persone che lavorano per capire in che modo le organizzazioni criminali si possano infilare nei flussi migratori legali o illegali per far venire in Italia uomini e donne ai fini di sfruttamento sessuale o lavorativo. Si tratta di un fenomeno complesso che va inserito in analisi geopolitiche molto complicate e che riguarda esseri umani che attraversano guerre, mancanza di acqua e di cibo e malattie. Serve quindi una grande e altissima specializzazione per affrontarlo. Una specializzazione che la Regione sta tentando di patrimonializzare per passarla, poi, alle generazioni successive all’interno della sua struttura organizzativa. Questo è un grande orgoglio di questi nove anni di lavoro”.

L'assessora regionale alla Cultura e Legalità, Viviana Matrangola, ha ribadito l'impegno della Puglia: "La tratta degli esseri umani è un crimine che offende tutta l'umanità. Un fenomeno globale, che fa milioni di vittime nel mondo e che riguarda anche i nostri territori. Davanti allo sfruttamento degli esseri umani, però, la Puglia non volta lo sguardo. Grazie a ‘La Puglia non Tratta’, abbiamo messo in campo strumenti concreti che integrano accoglienza, protezione, formazione e inserimento socio-lavorativo. I dati delle prime sei edizioni del progetto parlano chiaro con più di 24mila contatti e oltre 1.300 persone prese in carico. Numeri che raccontano storie di persone spesso ridotte a schiavitù lavorative o sessuali, tra le quali sono tanti anche i minori. Questo scenario ci spinge a rafforzare il nostro impegno e a ribadire che la Puglia c’è ed è in prima linea nel contrasto a ogni forma di sfruttamento e nella costruzione di comunità più umane e accoglienti, dove nessuno venga lasciato indietro o offeso nella propria dignità”.

Vitandrea Marzano, dirigente Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale della Regione Puglia, ha sottolineato il carattere strategico del progetto, che si lega a temi quali lo sfruttamento sessuale e lavorativo, la tutela delle donne e dei minori, l'immigrazione e il lavoro sommerso.

Nel corso del convegno sono stati affrontati temi fondamentali come l'orientamento e l'accompagnamento ai servizi del territorio (salute, istruzione, documenti), la presa in carico di soggetti vulnerabili in collaborazione con i servizi socio-sanitari, l'orientamento e la tutela legale, ponendo al centro la persona. La giornata ha visto inoltre interventi di esperti come Chiara Scipioni di UNHCR, che ha ribadito il ruolo cruciale delle Linee Guida per l’identificazione e il referral delle potenziali vittime di tratta, e Gianfranco Della Valle, Coordinatore del Numero Verde Antitratta.

Nel pomeriggio, il convegno è proseguito con approfondimenti rivolti agli operatori del settore, dedicati al "Dialogo sulla Tratta a scopo di sfruttamento lavorativo e i Decreti Flussi" e al "Dialogo sulla Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: le nuove accoglienze e le discriminazioni fondate sul genere".