Ospedale San Cataldo, Perrini (FdI): “Troppo silenzio sull’apertura. Serve chiarezza sul cronoprogramma”
TARANTO – “Siamo a fine giugno 2025 e ancora non c’è traccia dell’apertura del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto. È il momento di fare chiarezza, fuori da ogni logica propagandistica”. A lanciare l’allarme è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Renato Perrini, che rompe il silenzio post-elettorale chiedendo risposte concrete sullo stato dell’opera sanitaria più attesa in provincia.
“Ho volutamente atteso la conclusione della campagna elettorale – spiega Perrini – perché troppe volte in passato il San Cataldo è stato usato come bandiera dal centrosinistra solo per fini propagandistici. Abbiamo assistito a troppe inaugurazioni fantasma. Oggi, però, il silenzio che cala sull’argomento comincia a far pensare che nemmeno nel 2026 sarà accolto il primo paziente.”
Il consigliere regionale, che da anni segue da vicino l’evolversi del progetto, ha annunciato di aver formalmente chiesto ai presidenti delle Commissioni Bilancio e Sanità, Saverio Tammacco e Mauro Vizzino, la convocazione urgente di una seduta congiunta per audire i vertici sanitari regionali e locali.
“Bisogna fare luce sullo stato dell’organizzazione interna del San Cataldo – incalza Perrini –. Serve un cronoprogramma ufficiale per il trasferimento delle attività sanitarie e vogliamo sapere se esiste già una progettazione per i servizi non sanitari. E ancora: è stato calcolato il fabbisogno di personale medico, tecnico e amministrativo? Chi e quando si occuperà delle dotazioni?”
Perrini, che ricorda di porre queste domande da quasi un decennio, lamenta promesse e scadenze puntualmente disattese: “Dieci anni fa, quando si diceva che mancavano solo pochi mesi, io dissi che ci sarebbero voluti almeno 6 o 7 anni. Sono stato ottimista. Chi conosce i cantieri sapeva che non bastava costruire muri: bisognava completare gli impianti, arredare gli spazi, dotare il nosocomio di tecnologie, servizi e personale.”
E conclude con un atto d’accusa: “L’errore più grave è stato smantellare pezzi della sanità tarantina prima che il nuovo ospedale fosse completato. Ora abbiamo una rete ospedaliera indebolita e un’opera che ancora non entra in funzione. È inaccettabile.”
Perrini chiede ora che alla prossima audizione partecipino l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Piemontese, il direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, il direttore generale della Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco, il responsabile tecnico della Asl Paolo Moschettini e il nuovo sindaco di Taranto Piero Bitetti. "È il momento – conclude – di abbandonare le promesse e affrontare la realtà, con trasparenza e responsabilità."