Puglia, Emiliano sotto minaccia: “Non arretriamo. La nostra lotta è civile e non violenta”


BARI 
– In una dichiarazione forte e senza ambiguità, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha denunciato pubblicamente di essere stato destinatario di nuove minacce, questa volta legate alla posizione assunta dalla Regione sul conflitto israelo-palestinese e sull’operato del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu.

Sono abituato da molti anni alle minacce di morte e ai tentativi di attentato da parte della Sacra Corona Unita, che ha cercato di fermare più volte la mia attività antimafia”, ha dichiarato Emiliano, sottolineando di aver affrontato con coraggio e determinazione, in passato, intimidazioni provenienti dalla criminalità organizzata.

Tuttavia, queste nuove minacce, secondo quanto riferito dal governatore, sarebbero arrivate da estremisti legati all’ideologia del governo israeliano, in reazione alla campagna lanciata dalla Regione Puglia per spingere l’esecutivo Netanyahu a cessare quella che Emiliano definisce “una pulizia etnica” in atto nei territori palestinesi.

Una posizione netta: “Critichiamo il governo, non il popolo israeliano”

Emiliano ha chiarito con forza che la sua posizione non è contro il popolo di Israele: “Lo rispettiamo profondamente”, ha precisato, “ma la nostra critica è rivolta all’attuale governo Netanyahu e alle sue politiche”. Il presidente pugliese ha ribadito che la battaglia per la pace continuerà: “Non arretreremo di un millimetro, perché riteniamo di avere ragione”.

Pace e giustizia, due popoli due Stati

Nel suo messaggio, Emiliano ha richiamato le sofferenze di entrambi i popoli: “Il nostro dolore è nulla rispetto a quello dei padri e delle madri palestinesi e israeliani che hanno perso i figli”. Ha poi lanciato un appello alla comunità internazionale, colpevole, a suo avviso, di non aver imposto una pace giusta e duratura, fondata sul principio della coesistenza di due Stati.

Il presidente ha inoltre espresso ferma condanna del terrorismo, ricordando l’attacco del 7 ottobre 2023 che causò 1.200 vittime tra civili e militari israeliani: “Atti come questi non devono essere strumentalizzati da Hamas”, ha detto, ribadendo la necessità di distinguere tra solidarietà verso i civili palestinesi e sostegno a gruppi terroristici.

“La nostra battaglia civile non si fermerà”

In conclusione, Emiliano ha ribadito che la Regione Puglia continuerà la sua azione in favore della pace, in modo civile e non violento. “Non ci fermeremo fino alla conquista della Pace”, ha affermato, invitando tutte le forze democratiche a non cedere alle intimidazioni e a proseguire nel cammino per una soluzione equa e umana del conflitto mediorientale.

L'intervento del presidente ha suscitato numerose reazioni nel panorama politico e istituzionale italiano, con espressioni di solidarietà da parte di esponenti di vari schieramenti. Resta ora da capire se e come si muoveranno le autorità competenti rispetto alla sicurezza del governatore e all'origine delle minacce ricevute.