Acqua pubblica, Emiliano: “La Puglia sancisce definitivamente i risultati del referendum. L’AQP resta in mani pubbliche”


BARI – “La Regione Puglia ha definitivamente messo in sicurezza l’Acquedotto Pugliese e l’acqua pubblica, sancendo i risultati del referendum del 2011”. Con queste parole il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha commentato l’approvazione all’unanimità della delibera n. 52 da parte del Consiglio Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese (Aip), che ha disposto l’affidamento in house del servizio idrico integrato ad AQP.

Un passaggio storico che formalizza il modello pugliese di governance pubblica dell’acqua, garantendo che la gestione dell’intero ciclo idrico – dalla distribuzione alla depurazione – rimanga saldamente in mano pubblica, in un equilibrio tra Regione e Comuni. Il nuovo statuto di AQP e l’affidamento in house rappresentano, secondo Emiliano, la piena attuazione della volontà espressa dagli italiani nel referendum del 2011.

La Puglia è all’avanguardia tra le regioni italiane – ha dichiarato Emiliano – forse anche perché qui, storicamente, sappiamo cosa significhi la scarsità d’acqua. Non vogliamo tornare ai tempi dei mercanti d’acqua, specie oggi, con il cambiamento climatico e fenomeni meteo estremi. L’acqua deve restare un bene comune, gestito con razionalità, trasparenza e visione scientifica”.

Emiliano ha anche ricordato come la Puglia sia già leader nazionale nella qualità della depurazione, con ottimi risultati anche sulla qualità delle acque di balneazione, sottolineando l’importanza del ruolo dell’AQP: portare acqua di qualità senza sprechi e promuovere il riutilizzo a fini agricoli e industriali.

Toni Matarrelli (Aip): “Scelta efficace, fondata su due anni di studio”

A evidenziare l’importanza dell’atto è anche il presidente dell’Aip, Toni Matarrelli, che ha definito l’esito “di straordinaria valenza sociale e politica”. L’affidamento è il frutto di due anni di analisi, che hanno valutato diversi scenari gestionali – dal privato alla gestione diretta da parte dei Comuni – confrontando modelli nazionali e simulando soluzioni alternative.

Un documento tecnico di oltre 300 pagine, accessibile pubblicamente, sintetizza gli esiti di questi studi ed è stato trasmesso anche a Corte dei Conti, AGCM, Arera e Anac per garantire la massima trasparenza e correttezza del percorso.

Abbiamo scelto la strada della governance partecipata – ha spiegato Matarrelli – per tutelare tutti i 257 Comuni pugliesi, anche quelli non ancora soci, attraverso un nuovo Comitato di coordinamento e controllo previsto dallo Statuto AQP. Sei rappresentanti comunali avranno funzioni vincolanti di vigilanza e supervisione sulle decisioni del CdA”.

Altro punto qualificante è la gratuita cessione del 20% delle quote di AQP agli enti locali, decisa dalla Regione. Una mossa che rafforza la gestione pubblica e valorizza un gestore già solido sotto il profilo patrimoniale, organizzativo e tecnico.

Un modello per l’Italia

Con questa decisione, la Puglia si conferma tra le regioni italiane più avanzate nella gestione del servizio idrico integrato. L’iniziativa punta non solo a tutelare un bene primario, ma anche a renderlo un volano di sviluppo sostenibile per l’intero territorio, promuovendo innovazione, efficienza e una maggiore partecipazione dei cittadini e delle istituzioni locali.