Emiliano alla Serata Inaugurale del Libro Possibile a Polignano: “Senza i libri non sarei qui”
POLIGNANO A MARE – “Senza libri io non sarei qui, vivo circondato dai libri che per me hanno un effetto quasi feticistico”. Con queste parole il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha aperto il suo intervento alla serata inaugurale della XXIV edizione del Festival Il Libro Possibile, che si è tenuta il 9 luglio a Polignano a Mare, nel cuore di piazza Aldo Moro.
Un ritorno in grande stile per il festival letterario pugliese, che dopo l’anteprima londinese di marzo, è tornato a casa con il consueto carico di cultura e attualità. L’edizione 2025, che si svolgerà dal 9 al 12 luglio a Polignano e dal 22 al 26 luglio a Vieste, ha scelto come tema “Viva la Vida!”, omaggio sia alla celebre canzone dei Coldplay sia all’ultimo vibrante dipinto di Frida Kahlo, simbolo di resistenza e vitalità.
Oltre 350 ospiti nazionali e internazionali sono attesi nelle due città pugliesi, con eventi trasmessi anche in diretta TV e in streaming. Un’occasione di confronto, approfondimento e riflessione, che conferma il Festival come uno dei punti di riferimento culturali del Mezzogiorno.
Durante la serata inaugurale, Emiliano ha dialogato con Antonio Padellaro, fondatore de Il Fatto Quotidiano, spaziando tra esperienze personali, impegno civile e la scrittura. Al centro del suo intervento anche il suo libro in lavorazione, “L’alba di San Nicola”, che – ha raccontato – nasce dalla sua esperienza di magistrato e investigatore.
“Il mio libro è ambientato all’inizio del secolo scorso, ha una radice storica forte. Spero di completarlo entro ottobre”, ha dichiarato Emiliano, svelando una nuova sfaccettatura della sua vita pubblica.
Il presidente ha poi colto l’occasione per riflettere sul ruolo della magistratura nella storia repubblicana:
“Senza i magistrati noi non avremmo potuto reagire al terrorismo, alla corruzione strutturata, alle stragi di mafia. E non potremmo oggi proteggere l’economia dal rischio di infiltrazioni mafiose. I magistrati sono instancabili, ma devono essere anche cauti: il numero delle assoluzioni nei processi resta elevato”.
Un discorso lucido e appassionato, che ha unito memoria storica, analisi sociale e amore per la lettura. Un modo potente per aprire una manifestazione che da oltre vent’anni celebra il potere delle parole.
Un ritorno in grande stile per il festival letterario pugliese, che dopo l’anteprima londinese di marzo, è tornato a casa con il consueto carico di cultura e attualità. L’edizione 2025, che si svolgerà dal 9 al 12 luglio a Polignano e dal 22 al 26 luglio a Vieste, ha scelto come tema “Viva la Vida!”, omaggio sia alla celebre canzone dei Coldplay sia all’ultimo vibrante dipinto di Frida Kahlo, simbolo di resistenza e vitalità.
Oltre 350 ospiti nazionali e internazionali sono attesi nelle due città pugliesi, con eventi trasmessi anche in diretta TV e in streaming. Un’occasione di confronto, approfondimento e riflessione, che conferma il Festival come uno dei punti di riferimento culturali del Mezzogiorno.
Durante la serata inaugurale, Emiliano ha dialogato con Antonio Padellaro, fondatore de Il Fatto Quotidiano, spaziando tra esperienze personali, impegno civile e la scrittura. Al centro del suo intervento anche il suo libro in lavorazione, “L’alba di San Nicola”, che – ha raccontato – nasce dalla sua esperienza di magistrato e investigatore.
“Il mio libro è ambientato all’inizio del secolo scorso, ha una radice storica forte. Spero di completarlo entro ottobre”, ha dichiarato Emiliano, svelando una nuova sfaccettatura della sua vita pubblica.
Il presidente ha poi colto l’occasione per riflettere sul ruolo della magistratura nella storia repubblicana:
“Senza i magistrati noi non avremmo potuto reagire al terrorismo, alla corruzione strutturata, alle stragi di mafia. E non potremmo oggi proteggere l’economia dal rischio di infiltrazioni mafiose. I magistrati sono instancabili, ma devono essere anche cauti: il numero delle assoluzioni nei processi resta elevato”.
Un discorso lucido e appassionato, che ha unito memoria storica, analisi sociale e amore per la lettura. Un modo potente per aprire una manifestazione che da oltre vent’anni celebra il potere delle parole.

