Gagliano: “Degrado al quartiere Aceta”, martedì presidio degli abitanti

FRANCESCO GRECO - Un tempo, nell’altro secolo, si diceva, con una punta di razzismo e di disprezzo: cose da Terzo Mondo. Ora quel mondo declinato fra Asia, Africa e America Latina, si è dato da fare, si è liberato dalle criticità e non è più periferico, marginale sebbene la narrazione tradizionale irta di pregiudizi e di enfasi, continua a descriverlo degradato. I social, invece, rimandano realtà vive e livelli di civiltà apprezzabili.

Dire che le parti si sono invertite e che il Terzo Mondo è in alcune latitudini e longitudini dell’Occidente è forse eccessivo, ma ogni tanto si incappa in situazioni disarmanti e intollerabili, anche a fronte dei tributi esosi che i cittadini versano, per cui esigere un minimo di vivibilità sarebbe il minimo sindacale.

Il quartiere “Aceta” di Gagliano (nel Leccese, a due passi da Leuca) per dire, la insegue da anni e pur essendo centrale e sommando ben cinque rioni, è ancora assai lontano da tali standard.

Della serie “Cristo si è fermato a Eboli”, le vie non sono mai state asfaltate, con la pioggia diventano pantani fangosi impraticabili, la pubblica illuminazione sempre di là da venire, l’acqua è quella delle pozzanghere quando piove, la rete del gas ha bypassato questo luogo metafisico (fra via Manzoni, via IV Novembre e via Madonna delle Grazie), per altro discarica di rifiuti di ogni sorta, anche tossici.

Il tutto dura da un bel po’: 37 anni.

Costituitisi in un comitato, e non fidandosi delle rassicurazioni di rito degli amministratori comunali (avvicendatisi dagli anni Novanta), gli abitanti del quartiere a sud del paese, hanno organizzato, per martedì 22 luglio, un presidio civico "pacifico" per denunciare, per l’ennesima volta, una situazione di abbandono ormai insostenibile e comunque pericolosa sotto l’aspetto ambientale, sanitario, sociale.

“Vogliamo dignità, sicurezza, viabilità e vivibilità da 40 anni. Chiediamo a tutti, senza distinzioni politiche, di dimostrare maturità e rispetto per i cittadini”, hanno scritto sui social.

Sarà la volta buona?