Procreazione Medicalmente Assistita, la Puglia apre una nuova era
Emiliano e Piemontese: “Tuteliamo il futuro della Regione. Nessuna vita desiderata deve essere negata a causa del reddito”
Per tante coppie pugliesi è finita l’epoca delle rinunce, dei viaggi fuori regione o dei costi insostenibili: da oggi la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è un diritto garantito. Con un atto storico, la Regione Puglia ha inserito ufficialmente la PMA nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rendendo i trattamenti completamente rimborsabili dal Servizio Sanitario Regionale (SSR).
Una svolta epocale, che segna l’inizio di un nuovo approccio alla tutela della fertilità e del diritto alla genitorialità , inclusivo e accessibile a tutti.
“Dalla tutela della natalità dipende il futuro della nostra Regione. Per questo siamo stati tra i primi in Italia a sottolineare l’urgenza di inserire la PMA tra le prestazioni gratuite”, ha dichiarato il presidente Michele Emiliano.
“Con il nuovo regolamento superiamo anche il precedente sistema di accreditamento, assicurando maggiore sicurezza e affidabilità per tutte le coppie che si affidano a questi percorsi delicati ma fondamentali”.
Il nuovo Regolamento Regionale, approvato il 3 luglio e già inviato al Bollettino Ufficiale per la pubblicazione, definisce i requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici per l’autorizzazione all’esercizio e all’accreditamento delle strutture sanitarie deputate alla PMA, revocando il vecchio regolamento del 2014.
Sanità pubblica al servizio dei bisogni reali
Il vicepresidente e assessore alla Sanità , Raffaele Piemontese, ha evidenziato il valore sociale della misura:
“Il desiderio di diventare genitori non può essere un privilegio per chi ha più risorse. Deve essere un diritto garantito da una sanità pubblica e universale. Per troppi anni troppe coppie sono state costrette a rinunciare o a emigrare per inseguire una speranza. Da oggi la PMA entra a pieno titolo tra le prestazioni gratuite del nostro SSR”.
Piemontese ha inoltre sottolineato come l’accesso gratuito alla PMA sia un modo per abbattere le barriere economiche e rispondere ai profondi cambiamenti della società , con politiche pubbliche inclusive e lungimiranti.
5.811 cicli annui e 5 milioni di euro di investimento
La Regione stima un fabbisogno di 5.811 cicli annui di PMA, calcolati in base al parametro nazionale (1.500 cicli ogni milione di abitanti). Per sostenere l’attuazione del piano, è stato stanziato un investimento di 5 milioni di euro, a cui si aggiungono 300.000 euro destinati ai centri di primo livello in fase di accreditamento.
Strutture pubbliche e private operative in tutta la Regione
Le prestazioni di PMA – omologa ed eterologa – saranno erogate a carico del SSR da strutture pubbliche e private accreditate su tutto il territorio regionale.
Strutture pubbliche già operative:
Policlinico di Bari (Primo livello)
Centro Jaia di Conversano – ASL Bari e Vito Fazzi di Lecce (Secondo livello)
Policlinico Riuniti di Foggia (Terzo livello)
A queste si aggiungono 13 centri privati di secondo livello, già autorizzati o in fase di accreditamento, che potranno sottoscrivere subito i contratti per l’erogazione delle prestazioni nei limiti del tetto di spesa assegnato. I trattamenti rientrano tra quelli previsti dal nomenclatore nazionale recepito dalla Regione.
Un sistema più equo, trasparente e sicuro
Il nuovo regolamento introduce un sistema che punta a garantire:
Equità di accesso alle cure
Omogeneità nei percorsi clinici
Trasparenza nei rapporti tra le aziende sanitarie e i centri PMA
La definizione dei requisiti e dei volumi di attività è frutto di un lavoro condiviso da un tavolo tecnico regionale, che ha coinvolto esperti del settore, il Dipartimento Promozione della Salute, il servizio Qu.O.T.A. di AReSS Puglia e il Centro Regionale Trapianti.
Una risposta concreta alla sfida della natalitÃ
In un momento in cui il tema della natalità è al centro del dibattito nazionale, la Puglia dimostra con questo provvedimento come sia possibile dare risposte concrete, mettendo al centro i diritti delle persone e la funzione sociale della sanità pubblica.
“Nessuna vita desiderata deve essere negata a causa del reddito” è il principio che guida questa nuova fase della sanità pugliese, destinata a fare scuola anche a livello nazionale”.
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Politica
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