Roma: “Casa Pertini-Voltolina”, al via le visite guidate

FRANCESCO GRECO. ROMA – Ve lo ricordate quella tragica notte (13 giugno 1981) in diretta tv passata davanti alla bocca del pozzo di Vermicino, dove agonizzava un bambino sfortunato, Alfredino Rampi?

Il gran cuore d’Italia non riuscì a salvarlo…

E ve lo ricordate alla terza rete (Tardelli) dei Mondiali di Spagna (11 luglio 1982), Italia-Germania 3-1, quando si alzò in piedi e agitando la pipa fece segno: “Non ci prenderete più!”?

Il “partigiano come Presidente” (Toto Cutugno, “L’Italiano”). Sandro Pertini, socialista, “Sei condanne due evasioni”.

Il Presidente più amato dagli Italiani ha lasciato un sacco di rimpianti, visto quello che ci è toccato dopo, fra banalità, moniti, auspici e vuote giaculatorie.

Affaccio unico al mondo, da set cinematografico (Federico Fellini, “La dolce vita”, 1961, “Marcelo…Come here!”, Anita Ekberg): la Fontana di Trevi del Bernini.

E’ la casa di Sandro Pertini e Carla Voltolina, al quinto piano di Palazzo Castellani (Piazza Trevi n. 86) che da ieri si può visitare (ticket 15 euro). Il Comune di Roma l’ha sottratta al mercato immobiliare che si era fatto avanti con cifre stratosferiche.

E’ noto che il Presidente (1978-1985, sindaco di Roma all’epoca era Giulio Carlo Argan) e gentile signora vivevano qui, low profile, restii a risiedere nella ricca domus del Quirinale. Vissero fino al 1990, anno della morte (24 febbraio). La maestra Carla (14 giugno 1921-6 dicembre 2005) gli sopravvisse di 15 anni.

E dunque, la “Casa Pertini-Voltolina” (150 mq) è patrimonio di tutti gli Italiani. Che potranno accedere a piccoli gruppi (70 al giorno, già oltre 500 prenotazioni, durata della visita guidata: un’ora circa). E’ il primo caso nella storia patria.

Tutto è in ordine: ha provveduto Ivan Drogo Inglese, presidente degli Stati Generali del Patrimonio italiano, l’Ente a cui il Comune ha affidato la gestione e che ha provveduto a un restauro light costato 100mila euro.

Potranno vedere la sua collezione di pipe, di cravatte firmate, la libreria (presto i libri saranno catalogati e messi a disposizione di studenti e ricercatori), la scrivania, il tavolo massiccio dove amava giocare a scopone con l’allenatore della Nazionale Enzo Bearzot, con Pietro Mennea, Spadolini, Cossiga e tantissimi altri che vi si affacciavano. I monili tanto amati dalla maestra Carla, colore rosso.

La coppia presidenziale amava l’arte: si potranno vedere anche un’opera di Aligi Sassu e una di Novella Parigini (dono di Fellini). Era di casa anche il vignettista Giorgio Forattini, che regalò a Pertini la famosa caricatura da cui fu ricavata la sua statua.

Sarà come fare un tuffo nel tempo, rivivere gli anni quando eravamo la quarta potenza planetaria, onore e prestigio; quando sia politica che politici si scrivevano con la “p” maiuscola...