Tentato stupro durante un furto a Racale: condannato a 3 anni Quintino Congedi
RACALE – Aveva fatto irruzione in casa di un’anziana per rubare soldi e gioielli, ma la presenza inaspettata della proprietaria ha trasformato il furto in qualcosa di ben più grave. È stato condannato a 3 anni di reclusione in rito abbreviato Quintino Congedi, 35enne di Taviano, per un episodio avvenuto il 7 gennaio scorso in una casa a Racale.
Le accuse nei suoi confronti sono pesanti: violenza sessuale (riconosciuta di lieve entità ), lesioni personali e violazione di domicilio. Il giudice ha inflitto una pena inferiore a quella richiesta dalla pubblica accusa, la pm Donatina Buffelli, che aveva chiesto 4 anni.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto emerso in aula, l’uomo si era introdotto nella casa della vittima forzando una finestra, in stato di alterazione da alcol e droghe, convinto di trovare l’appartamento vuoto. All’interno, invece, c’era la padrona di casa, una donna di 74 anni. Dopo averla sorpresa alle spalle, l’aggressore avrebbe tentato un approccio sessuale violento, coprendole gli occhi e bloccandole il corpo.
La donna ha reagito con forza, cercando di sottrarsi all’aggressione, ma è stata spinta a terra e ha riportato una contusione al ginocchio. La situazione è precipitata in pochi minuti, ma il rientro improvviso del figlio della vittima ha interrotto l’aggressione. L’uomo, compresa la gravità di quanto stava accadendo, ha allertato il 112 e ha inseguito l’aggressore, che nel frattempo era fuggito.
L’arresto
La fuga di Congedi è durata poco. I carabinieri lo hanno rintracciato poco dopo e arrestato, ponendolo agli arresti domiciliari. La donna, trasportata all’ospedale di Gallipoli, è stata medicata e dimessa con alcuni giorni di prognosi.
La sentenza
La sentenza è stata pronunciata dal GIP del Tribunale di Lecce. Oltre alla condanna, è stata disposta una provvisionale di 2.000 euro a favore della vittima, che si è costituita parte civile con l’avvocato Francesco Spagnolo. L’imputato era difeso dal legale Salvatore Bruno e, al momento, resta ai domiciliari, dove sconterà il resto della pena una volta che la condanna sarà definitiva.
Le accuse nei suoi confronti sono pesanti: violenza sessuale (riconosciuta di lieve entità ), lesioni personali e violazione di domicilio. Il giudice ha inflitto una pena inferiore a quella richiesta dalla pubblica accusa, la pm Donatina Buffelli, che aveva chiesto 4 anni.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto emerso in aula, l’uomo si era introdotto nella casa della vittima forzando una finestra, in stato di alterazione da alcol e droghe, convinto di trovare l’appartamento vuoto. All’interno, invece, c’era la padrona di casa, una donna di 74 anni. Dopo averla sorpresa alle spalle, l’aggressore avrebbe tentato un approccio sessuale violento, coprendole gli occhi e bloccandole il corpo.
La donna ha reagito con forza, cercando di sottrarsi all’aggressione, ma è stata spinta a terra e ha riportato una contusione al ginocchio. La situazione è precipitata in pochi minuti, ma il rientro improvviso del figlio della vittima ha interrotto l’aggressione. L’uomo, compresa la gravità di quanto stava accadendo, ha allertato il 112 e ha inseguito l’aggressore, che nel frattempo era fuggito.
L’arresto
La fuga di Congedi è durata poco. I carabinieri lo hanno rintracciato poco dopo e arrestato, ponendolo agli arresti domiciliari. La donna, trasportata all’ospedale di Gallipoli, è stata medicata e dimessa con alcuni giorni di prognosi.
La sentenza
La sentenza è stata pronunciata dal GIP del Tribunale di Lecce. Oltre alla condanna, è stata disposta una provvisionale di 2.000 euro a favore della vittima, che si è costituita parte civile con l’avvocato Francesco Spagnolo. L’imputato era difeso dal legale Salvatore Bruno e, al momento, resta ai domiciliari, dove sconterà il resto della pena una volta che la condanna sarà definitiva.
