Ex Ilva, rilasciata l’AIA: “Taranto continuerà, la siderurgia italiana è salva”

Urso annuncia il via libera ambientale per lo stabilimento di Taranto. Riparte la sfida dell’acciaio in Italia

ROMA – “Mi è appena arrivato il messaggio che l’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’ex Ilva di Taranto, è stata rilasciata pochi minuti fa. Taranto continuerà, lo stabilimento è salvo. La siderurgia italiana è salva, l’industria italiana può ancora avere l’acciaio”. Con queste parole, pronunciate durante il congresso della CISL, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un passaggio cruciale nella lunga e travagliata vicenda dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa.

La notizia arriva dopo mesi di attesa e trattative tese tra governo, enti locali, commissari straordinari e stakeholder ambientali. Il rilascio dell’AIA segna una svolta per l’impianto ex Ilva, oggi noto come Acciaierie d’Italia, spesso al centro di tensioni per l’impatto ambientale e sanitario, ma considerato strategico per il tessuto industriale italiano.

Cosa significa il rilascio dell’AIA?

L’Autorizzazione Integrata Ambientale è uno strumento fondamentale che regola il funzionamento degli impianti industriali in base a rigidi criteri ambientali europei. Senza di essa, l’impianto non può operare legalmente. Il rilascio dell’AIA attesta che lo stabilimento, pur tra mille criticità, può continuare la produzione nel rispetto di parametri ambientali aggiornati.

Secondo fonti del ministero, l’autorizzazione prevede nuove prescrizioni per la riduzione delle emissioni, maggiori controlli interni e un calendario vincolante per l’adeguamento degli impianti alle migliori tecnologie disponibili (BAT – Best Available Techniques).

Urso: “Una scelta di responsabilità industriale”

Il ministro Urso ha sottolineato come la decisione rappresenti “una scelta di responsabilità verso i lavoratori, verso la città di Taranto e verso il futuro della manifattura italiana”. L’acciaio prodotto a Taranto è infatti essenziale per settori chiave come l’automotive, le costruzioni, la cantieristica e le infrastrutture.

“La sovranità industriale si esercita anche così – ha aggiunto Urso – garantendo continuità produttiva e al tempo stesso rispetto per l’ambiente e la salute”.

Le reazioni

Le prime reazioni dal mondo sindacale sono state prudentemente positive. La CISL ha parlato di “un passo importante, ma ora servono investimenti concreti e un piano per il lavoro e la sicurezza”. Più caute le associazioni ambientaliste, che chiedono di vigilare attentamente sull’effettiva attuazione delle prescrizioni previste dall’AIA.

Anche il sindaco di Taranto ha commentato: “La città ha bisogno di lavoro ma anche di salute. Il rilascio dell’AIA non è un lasciapassare: vigileremo sull’impegno dello Stato e dell’azienda”.

Il futuro dell’ex Ilva

Nonostante il via libera, le sfide restano enormi. L’azienda è alle prese con difficoltà economiche, investimenti rimandati e un processo di decarbonizzazione ancora incerto. Il governo punta a un rilancio attraverso un mix di risorse pubbliche, partecipazione privata e fondi europei per la transizione ecologica.

Il rilascio dell’AIA rappresenta quindi solo l’inizio di una nuova fase, in cui Taranto e l’Italia si giocano una fetta importante del proprio futuro industriale.