Brivido in mare: incontro ravvicinato con uno squalo al largo di Antignano
LIVORNO - Un tranquillo pomeriggio di sport si è trasformato in un’esperienza da brividi per un windsurfista livornese, protagonista suo malgrado di un inatteso incontro con uno squalo al largo della Scalinata di Antignano, lungo la costa livornese.
Mentre veleggiava, il giovane è stato improvvisamente colpito da un grosso esemplare di verdesca (conosciuto anche come squalo azzurro), balzato fuori dall’acqua e finito con violenza contro la tavola da windsurf. Il colpo di coda è stato così potente da far cadere l’atleta in mare, lasciandolo per alcuni interminabili secondi faccia a faccia con l’inquietante profilo di una pinna nera che gli girava intorno.
Attimi di paura pura, che si sono dissolti solo quando il pesce ha ripreso il largo. Lo sportivo, visibilmente scosso, ha scelto di rimanere anonimo, ma ha raccontato di essere stato colto completamente di sorpresa dalla violenza dell’impatto e ha giurato di non voler più praticare windsurf in solitaria.
Secondo la Dott.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito ed esperta di fauna marina, la verdesca è una specie comune nel Mediterraneo, dove può superare i tre metri di lunghezza e raggiungere i 200 kg di peso. Nonostante la stazza e l’aspetto minaccioso, è considerata una specie non pericolosa per l’uomo, nutrendosi principalmente di pesci e calamari. Gli attacchi all’uomo sono estremamente rari, e spesso frutto di errori di identificazione o di comportamenti difensivi dell’animale.
A rassicurare è anche l’intervento di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che sottolinea come la presenza della verdesca sia un indicatore positivo della salute dell’ecosistema marino toscano. “Se ci sono squali – spiega – significa che il mare è pulito e ricco di vita, con una catena alimentare in equilibrio che parte dai piccoli pesci fino ai grandi predatori, come delfini e squali”.
Tuttavia, nonostante la loro importanza ecologica, le verdesche sono una specie in forte diminuzione a causa dell’inquinamento e della pesca accidentale. Ogni anno, tra i 10 e i 20 milioni di esemplari vengono uccisi durante operazioni di pesca, sebbene la loro carne non sia particolarmente pregiata. A volte vengono anche cacciati per semplice divertimento.
A livello globale, i dati parlano chiaro: dal 1900 ad oggi, sono stati registrati solo 10 attacchi attribuiti alla verdesca in tutti i mari del mondo. Di questi, uno soltanto è avvenuto nel Mediterraneo, nel 1986, lungo le coste francesi del Golfo del Leone – fortunatamente, senza esiti fatali.
Un’esperienza come quella vissuta al largo di Antignano resta senza dubbio spettacolare e insolita, ma non dovrebbe generare allarmismi. Il mare resta un ambiente affascinante, vivo e ricco di sorprese, che merita rispetto, attenzione e – perché no – un po’ di sano timore reverenziale.
Mentre veleggiava, il giovane è stato improvvisamente colpito da un grosso esemplare di verdesca (conosciuto anche come squalo azzurro), balzato fuori dall’acqua e finito con violenza contro la tavola da windsurf. Il colpo di coda è stato così potente da far cadere l’atleta in mare, lasciandolo per alcuni interminabili secondi faccia a faccia con l’inquietante profilo di una pinna nera che gli girava intorno.
Attimi di paura pura, che si sono dissolti solo quando il pesce ha ripreso il largo. Lo sportivo, visibilmente scosso, ha scelto di rimanere anonimo, ma ha raccontato di essere stato colto completamente di sorpresa dalla violenza dell’impatto e ha giurato di non voler più praticare windsurf in solitaria.
Secondo la Dott.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito ed esperta di fauna marina, la verdesca è una specie comune nel Mediterraneo, dove può superare i tre metri di lunghezza e raggiungere i 200 kg di peso. Nonostante la stazza e l’aspetto minaccioso, è considerata una specie non pericolosa per l’uomo, nutrendosi principalmente di pesci e calamari. Gli attacchi all’uomo sono estremamente rari, e spesso frutto di errori di identificazione o di comportamenti difensivi dell’animale.
A rassicurare è anche l’intervento di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che sottolinea come la presenza della verdesca sia un indicatore positivo della salute dell’ecosistema marino toscano. “Se ci sono squali – spiega – significa che il mare è pulito e ricco di vita, con una catena alimentare in equilibrio che parte dai piccoli pesci fino ai grandi predatori, come delfini e squali”.
Tuttavia, nonostante la loro importanza ecologica, le verdesche sono una specie in forte diminuzione a causa dell’inquinamento e della pesca accidentale. Ogni anno, tra i 10 e i 20 milioni di esemplari vengono uccisi durante operazioni di pesca, sebbene la loro carne non sia particolarmente pregiata. A volte vengono anche cacciati per semplice divertimento.
A livello globale, i dati parlano chiaro: dal 1900 ad oggi, sono stati registrati solo 10 attacchi attribuiti alla verdesca in tutti i mari del mondo. Di questi, uno soltanto è avvenuto nel Mediterraneo, nel 1986, lungo le coste francesi del Golfo del Leone – fortunatamente, senza esiti fatali.
Un’esperienza come quella vissuta al largo di Antignano resta senza dubbio spettacolare e insolita, ma non dovrebbe generare allarmismi. Il mare resta un ambiente affascinante, vivo e ricco di sorprese, che merita rispetto, attenzione e – perché no – un po’ di sano timore reverenziale.
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