Taranto, il sindaco Bitetti dice no all’accordo di programma sull’ex Ilva: “Servono garanzie concrete per la città”
TARANTO – 6 agosto 2025 – Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha ufficialmente espresso la propria contrarietà alla sottoscrizione dell’accordo di programma proposto dal Governo per la gestione del futuro dell’ex Ilva. La decisione arriva dopo un confronto con i capigruppo della maggioranza in Consiglio Comunale, che hanno definito l’intesa attuale “carente di garanzie concrete” per la città e per il suo futuro.
Secondo quanto emerso, non sarà necessario convocare il Consiglio Comunale nei prossimi giorni, vista l’inadeguatezza della proposta rispetto alle reali esigenze del territorio. La maggioranza consiliare ha infatti condiviso con il primo cittadino un documento in cui si chiede esplicitamente di non firmare l’accordo e di avviare invece un percorso alternativo.
Il nuovo indirizzo auspicato prevede la definizione di un accordo di programma profondamente rivisto, che includa obiettivi chiari e vincolanti: la completa decarbonizzazione dell’impianto entro cinque anni, la tutela della salute pubblica e dei lavoratori, la salvaguardia ambientale e la garanzia dei livelli occupazionali.
Il documento chiede inoltre interventi strutturali per la diversificazione economica del territorio, un potenziamento dei servizi sanitari e formativi, e l’adozione di un modello di sviluppo realmente sostenibile, in grado di segnare un punto di svolta per Taranto dopo decenni di crisi ambientale e industriale.
Parallelamente, il sindaco Bitetti ha avanzato al Governo la proposta di un decreto-legge speciale per Taranto, che preveda risorse dedicate alla riconversione industriale, strumenti per la rigenerazione urbana e ambientale, e incentivi in grado di attrarre investimenti e avviare un concreto rilancio economico e sociale della città.
“Taranto merita un futuro diverso – ha dichiarato il sindaco – fondato sulla salute, sul lavoro dignitoso, sull’ambiente e su uno sviluppo equilibrato. Non possiamo accettare accordi che non pongano questi obiettivi al centro”.
La partita sull’ex Ilva resta dunque aperta, ma il messaggio lanciato dalla città è chiaro: senza un vero cambiamento, l’accordo non avrà il consenso del territorio.
Secondo quanto emerso, non sarà necessario convocare il Consiglio Comunale nei prossimi giorni, vista l’inadeguatezza della proposta rispetto alle reali esigenze del territorio. La maggioranza consiliare ha infatti condiviso con il primo cittadino un documento in cui si chiede esplicitamente di non firmare l’accordo e di avviare invece un percorso alternativo.
Il nuovo indirizzo auspicato prevede la definizione di un accordo di programma profondamente rivisto, che includa obiettivi chiari e vincolanti: la completa decarbonizzazione dell’impianto entro cinque anni, la tutela della salute pubblica e dei lavoratori, la salvaguardia ambientale e la garanzia dei livelli occupazionali.
Il documento chiede inoltre interventi strutturali per la diversificazione economica del territorio, un potenziamento dei servizi sanitari e formativi, e l’adozione di un modello di sviluppo realmente sostenibile, in grado di segnare un punto di svolta per Taranto dopo decenni di crisi ambientale e industriale.
Parallelamente, il sindaco Bitetti ha avanzato al Governo la proposta di un decreto-legge speciale per Taranto, che preveda risorse dedicate alla riconversione industriale, strumenti per la rigenerazione urbana e ambientale, e incentivi in grado di attrarre investimenti e avviare un concreto rilancio economico e sociale della città.
“Taranto merita un futuro diverso – ha dichiarato il sindaco – fondato sulla salute, sul lavoro dignitoso, sull’ambiente e su uno sviluppo equilibrato. Non possiamo accettare accordi che non pongano questi obiettivi al centro”.
La partita sull’ex Ilva resta dunque aperta, ma il messaggio lanciato dalla città è chiaro: senza un vero cambiamento, l’accordo non avrà il consenso del territorio.
