Carcere di Foggia nel caos: SAPPE denuncia sovraffollamento e carenza di personale
FOGGIA - Il SAPPE, sindacato autonomo della Polizia penitenziaria, ha lanciato un allarme urgente sul carcere di Foggia, definendo la struttura “nel momento più drammatico e critico della sua storia”. In una lettera inviata al Prefetto di Foggia, all’ASL, alla sindaca Maria Aida Episcopo e ai rappresentanti politici nazionali e regionali, il sindacato ha chiesto interventi immediati per fronteggiare la grave situazione.
Attualmente, la casa circondariale ospita circa 670 detenuti, con un sovraffollamento del 225%, il più alto d’Italia, rispetto a una capienza di circa 300 posti. Molti dei reclusi sono considerati violenti e prepotenti, mentre il personale penitenziario soffre una carenza di circa 240 unità , con turni fino a 12 ore e agenti costretti a sorvegliare da soli interi reparti nelle ore serali.
Il SAPPE segnala inoltre il fenomeno del “turismo sanitario”, che sottrae ulteriori risorse operative e aumenta i rischi di sicurezza, ricordando episodi passati come l’evasione di 72 detenuti. Tra le richieste del sindacato anche un incremento delle visite specialistiche interne, in particolare psichiatriche, per ridurre le uscite dei detenuti e contenere l’uso dei droni per l’introduzione di materiale illecito, nonostante i frequenti sequestri.
Nella missiva si evidenzia anche la violazione dei diritti minimi garantiti dall’articolo 27 della Costituzione, con possibili ricadute economiche per lo Stato dovute a eventuali risarcimenti. Il SAPPE sollecita un intervento bipartisan per affrontare quella che definisce una emergenza drammatica sotto tutti i punti di vista.
Attualmente, la casa circondariale ospita circa 670 detenuti, con un sovraffollamento del 225%, il più alto d’Italia, rispetto a una capienza di circa 300 posti. Molti dei reclusi sono considerati violenti e prepotenti, mentre il personale penitenziario soffre una carenza di circa 240 unità , con turni fino a 12 ore e agenti costretti a sorvegliare da soli interi reparti nelle ore serali.
Il SAPPE segnala inoltre il fenomeno del “turismo sanitario”, che sottrae ulteriori risorse operative e aumenta i rischi di sicurezza, ricordando episodi passati come l’evasione di 72 detenuti. Tra le richieste del sindacato anche un incremento delle visite specialistiche interne, in particolare psichiatriche, per ridurre le uscite dei detenuti e contenere l’uso dei droni per l’introduzione di materiale illecito, nonostante i frequenti sequestri.
Nella missiva si evidenzia anche la violazione dei diritti minimi garantiti dall’articolo 27 della Costituzione, con possibili ricadute economiche per lo Stato dovute a eventuali risarcimenti. Il SAPPE sollecita un intervento bipartisan per affrontare quella che definisce una emergenza drammatica sotto tutti i punti di vista.
