Cincinnati, amara finale per l’Italia: Sinner costretto al ritiro, Paolini e il doppio azzurro ko
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CINCINNATI – Doveva essere la grande festa del tennis italiano, ma la giornata conclusiva del Masters 1000 di Cincinnati si è trasformata in una delusione collettiva.
Il numero 1 del mondo Jannik Sinner è stato costretto al ritiro durante la finale contro Carlos Alcaraz. L’azzurro, già debilitato da un malessere accusato nella giornata precedente, ha provato a scendere in campo ma dopo pochi game ha alzato bandiera bianca: “Mi dispiace non ce la faccio, mi sento troppo male, non posso muovermi”, ha detto al fisioterapista.
Alla premiazione, accolto da un’ovazione, ha spiegato:
“Da ieri non mi sentivo bene, speravo di migliorare ma sono peggiorato. Mi dispiace tanto perché molti di voi avevano altro da fare oggi. Carlos, congratulazioni: non è il modo che volevi vincere. È stato uno dei tornei più caldi che io abbia mai giocato. Ci rivediamo l’anno prossimo, sperando in condizioni migliori”.
Quella di Cincinnati sarebbe stata la 14ª sfida tra Sinner e Alcaraz, il duello che sta infiammando il tennis mondiale. Lo spagnolo, che nel 2025 ha già battuto l’azzurro agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros, si era visto restituire la parziale rivincita a Wimbledon.
Non è andata meglio a Jasmine Paolini, battuta in finale da Iga Swiatek con il punteggio di 7-5, 6-4. Per la polacca si tratta del 24° titolo in carriera, l’11° WTA 1000, risultato che la porta al secondo posto del ranking mondiale dietro Sabalenka. La 29enne toscana, pur sconfitta, sale all’ottavo posto della classifica, suo best ranking.
Amaro epilogo anche per il doppio azzurro: Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego hanno ceduto al super tie-break contro Nikola Mektic e Rajeev Ram, dopo aver vinto il primo set 6-4 e perso i successivi 6-3, 10-5.
Per il tennis italiano resta dunque la soddisfazione di aver portato tre finalisti a Cincinnati, ma l’appuntamento con il trionfo è rimandato.