De Santis (PD): “Brindisi non sia ostaggio del carbone. Il Governo mantenga gli impegni”


BRINDISI –
“Un colpo basso per Brindisi e per tutta la Puglia”. Così il segretario regionale del Partito Democratico, Domenico De Santis, definisce la decisione del Governo Meloni di posticipare al 2038 l’uscita dal carbone, una scelta che rischia di compromettere seriamente il futuro di un territorio già segnato da anni di crisi industriali e ambientali.

“Dopo due anni di promesse sulla decarbonizzazione, di annunci su investimenti in nuovi insediamenti industriali, rinnovabili e cantieristica navale – afferma De Santis – oggi ci ritroviamo con un progetto cancellato con un tratto di penna. È un tradimento nei confronti di una comunità che aveva creduto in un cambiamento”.

Secondo il segretario dem, la decisione “blocca il territorio e trasforma l’uscita dal carbone in un miraggio”. Ma le accuse si rivolgono anche al centrodestra pugliese, reo, secondo De Santis, di aver firmato “un impegno che condanna Brindisi a restare ostaggio del carbone, preferendo compiacere la premier Meloni anziché difendere la comunità”.

Il segretario chiede spiegazioni e risorse, puntando il dito su chi “aveva garantito il percorso di riconversione” e oggi, invece, “usa Brindisi come banco di prova per le indecisioni del Governo”.

“Non staremo fermi – promette De Santis – davanti a un baratto politico. Gli interessi di una città non si scambiano per convenienze di partito. Brindisi non può essere incatenata al carbone fino al 2038 e noi non lo permetteremo”.