Puglia, nel Pd la tregua non decolla: Decaro, Emiliano e Vendola restano ai ferri corti

Il tentativo di mediazione di Taruffi non sblocca l’impasse. Schlein pronta a intervenire a settembre

C’è voluto l’intervento del numero due nazionale del Partito Democratico, Igor Taruffi, per provare a ricucire lo strappo tra due dei protagonisti più ingombranti della scena pugliese: Antonio Decaro e Michele Emiliano. L’incontro, definito “cordiale e costruttivo” dal Nazareno, non ha però prodotto lo scatto decisivo.

L’ex sindaco di Bari, oggi europarlamentare e candidato governatore designato dal centrosinistra, resta fermo: la sua corsa per la Regione dipenderà dal passo indietro di Emiliano e Nichi Vendola, chiamati a rinunciare a un seggio in Consiglio regionale. Ma né l’uno né l’altro sembrano intenzionati a farsi da parte.

Emiliano rivendica il rispetto di un patto politico: capolista Pd alle prossime regionali e un assessorato già pronto, in cambio di una campagna elettorale spesa a favore di Decaro. Ma il “delfino” ha cambiato rotta: niente comprimari che possano oscurare la sua leadership. L’ex governatore, però, non ci sta a un ruolo da spettatore in attesa di un futuro seggio parlamentare.

Vendola, da parte sua, è pronto a correre con Avs e respinge al mittente qualsiasi ipotesi di ritiro: «Non si rottama in casa d’altri, il problema è dei dem», avverte, sollecitando a chiudere al più presto la contesa interna per «tornare a discutere del futuro dei pugliesi». E rilancia con un messaggio diretto a Decaro: «Ci vuole un atto di coraggio o di sincerità».

Una grana che rischia di pesare non solo sul Pd ma sull’intera coalizione di centrosinistra. Se la mediazione di Taruffi non dovesse bastare, sarà la stessa Elly Schlein a doversi far carico del dossier pugliese a inizio settembre, in occasione della Festa regionale de l’Unità a Bisceglie.

Intanto, il centrodestra osserva e resta compatto: il nome dell’azzurro Mauro D’Attis resta quello su cui puntare per sfidare Decaro. In caso di rinuncia, restano in campo gli altri papabili dem, Francesco Boccia e Loredana Capone. Una partita che per le opposizioni potrebbe rappresentare l’occasione buona per archiviare vent’anni di governo del centrosinistra in Puglia.