Sanitaservice Taranto, Mazzarano: “Gestione fallimentare, operatori in affanno e qualità dei servizi a rischio”



BARI - “È trascorso ormai più di un mese dall’ultima audizione sulla situazione della Sanitaservice Taranto, in III Commissione, ma nulla è cambiato”. A denunciare l’immobilismo è il consigliere regionale e componente della Commissione Sanità, Michele Mazzarano, che parla senza mezzi termini di una “gestione fallimentare” della società in house dell’Asl di Taranto.

Secondo Mazzarano, l’azienda continua ad essere “ingessata” sul piano organizzativo, con effetti pesanti sia per i lavoratori sia per i cittadini: “Gli operatori sanitari impegnati nei servizi affidati a Sanitaservice – già in numero inferiore rispetto al fabbisogno – faticano a mantenere standard adeguati, e inevitabilmente la qualità delle prestazioni risente di questa carenza di organico”.

Al centro delle criticità, l’attesa per l’assunzione di circa 40 nuove unità lavorative nel 118, ultima tranche del piano già approvato, ma non ancora realizzata. Il sotto organico, tuttavia, non riguarda solo l’emergenza-urgenza, ma “attraversa tutte le categorie, dal personale del Cup fino agli ausiliari e ai pulitori”. Le ultime assunzioni in quest’ultimo settore, osserva il consigliere, hanno rappresentato “una boccata d’ossigeno, ma non sono sufficienti a risolvere il problema strutturale”.

Mazzarano richiama inoltre l’attenzione sui diritti contrattuali dei dipendenti, chiedendo l’adeguamento delle condizioni di lavoro degli operatori Cup in base alle mansioni realmente svolte, e soprattutto un allineamento tra tutte le Sanitaservice della regione. “È impensabile – sottolinea – che ci siano operatori con le stesse funzioni ma con trattamenti economici e normativi diversi, a seconda della provincia in cui lavorano”.

Il bilancio tracciato dal consigliere è netto: “Il quadro non è roseo e non può che portare a una valutazione fallimentare della gestione della Sanitaservice. Se non si interviene subito, il rischio è che a pagare siano sia i lavoratori che i cittadini, con un progressivo peggioramento dei servizi essenziali”.