Un viaggio nel misterioso pianeta della psicologia

VITTORIO POLITO - La psicologia è la scienza che studia la psiche, il complesso delle funzioni e dei processi che danno all’individuo esperienza di sé e del mondo. Le sue principali aree di studio sono: la psicologia clinica (diagnosi e trattamento dei disturbi mentali); la psicologia cognitiva (studio di percezione, memoria, linguaggio e pensiero); la psicologia sociale (come le persone influenzano e sono influenzate dagli altri); la psicologia dello sviluppo (cambiamenti psicologici nel corso della vita) e, infine, la psicologia della personalità (tratti e caratteristiche individuali). Silvia Ruggiero, psicologa e psicoterapeuta, ha pubblicato recentemente il saggio “La solitudine e le relazioni sostenibili.

Emozioni, consapevolezza e comunicazione”, per la collana Università della WIP Edizioni. L’autrice, che ha sospeso al momento l’attività di psicologa per dedicarsi alle attività formative, con il presente testo mostra la sua volontà di continuare a dare il suo contributo su temi che affronta nella recente pubblicazione. I temi trattati sono numerosi e vari: coltivare la solitudine o rendere sostenibili le relazioni; storie che insegnano; dalle ragioni delle emozioni alle relazioni sostenibili; superare le solitudini per costruire un futuro sostenibile. Il testo propone una lettura dei meccanismi personali e sociali alla base delle nostre scelte, a partire dalle storie vere raccolte con cura e narrate con delicatezza, al fine di restituire lo spazio alle emozioni e riportarle alla consapevolezza, per dare un senso e una spiegazione ai nostri comportamenti e alle nostre relazioni.

La copertina, che riporta il dipinto di Vincenzo Ruggiero “La Pizzica”, la danza popolare presente già dal XV secolo in Salento e in Basilicata, è commentato da Silvia Ruggiero, considerando il periodo storico di riferimento e la condizione della donna nel profondo Sud d’Italia, caratterizzata da forti pressioni familiari e sociali finalizzate all’impegno esclusivo verso la cura parentale, forse un modo per narrare un disagio sociale e quindi psicologico, l’unico modo per esprimersi come persona.