Alessano, il Cardinale Battaglia prega per la pace sulla tomba di don Tonino Bello
FRANCESCO GRECO - “Il pianeta risuona tamburi di guerra da ogni direzione dell’orizzonte…”.
È stato l’incipit dell’omelia del Cardinale Domenico “Mimmo” Battaglia nella santa messa celebrata ad Alessano (Lecce) sulla tomba di Monsignor Tonino Bello (1935-1993), vescovo di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia.
Omelia che ha trasformato in un accorato, commuovente e a tratti lirico appello per la pace, appena inviato agli uomini politici, “a chi ha in mano i destini di popoli e nazioni… A voi che impugnate le leve del potere, governi in doppiopetto… voi che sprofondate nelle poltrone rosse dei parlamenti, abbandonate dossier e grafici: attraversate, anche solo per un’ora, i corridoi spenti di un ospedale bombardato; odorate il gasolio dell’ultimo generatore”.
È stata una “maratona” di tre giorni molto intensa e densa di significati quella vissuta dal prelato in Terra d’Otranto.
È giunto con una quarantina di giovani sacerdoti provenienti dalla sua Diocesi (Napoli, di cui Battaglia è Arcivescovo Metropolita dal 2 febbraio 2021, mentre il 12 dicembre 2020 Papa Francesco lo aveva nominato Cardinale), impegnati in un corso di meditazione prima di essere nominati nelle parrocchie d’Italia.
Una visita densa di incontri: dal fratello di don Tonino, Trifone, alla Fondazione omonima, da don Gigi Ciardo, parroco della Chiesa del SS. Salvatore di Alessano, al Vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, Monsignor Vito Angiuli, ai disabili della residenza “Chora” del gruppo Adelfia, etc.
E la messa al cimitero di buon mattino (7.30), durante la quale ha confidato particolari privati della sua vocazione. Quando ancora non si era consolidata, fu proprio un incontro con don Tonino a chiarirgli le idee sulla sua missione.
Tra i profumi intensi della campagna e un pathos intenso, dinanzi ai fedeli commossi, il prelato ha così concluso l’omelia: “Se non per Dio, fatelo per ciò che d’umano resta nell’umanità … Il Vangelo — per chi crede e per chi non crede — è uno specchio impietoso: riflette ciò che è umano, denuncia ciò che è disumano… Quando i cieli si riempiono di missili, guardate i bambini che contano i buchi nel soffitto invece delle stelle…”.
