Arianna Arcara vince la prima edizione del Premio di fotografia Gioia Daunia
CASTELLUCCIO VALMAGGIORE – La prima edizione del Premio di fotografia Gioia Daunia incorona Arianna Arcara con il progetto Bangers, un viaggio negli albori dell’adolescenza tra i borghi dei Monti Dauni. L’opera sarà presentata sabato 13 settembre a Castelluccio Valmaggiore.
Il premio, promosso da Spazio Murat con la curatela di Luca Musacchio, ha coinvolto i Comuni di Celle di San Vito, Faeto e Castelluccio Valmaggiore. Dal 19 al 24 agosto, tre artisti selezionati tramite open call – Arianna Arcara, Manuela Naddeo e Fabrizio Vatieri – hanno partecipato a una residenza fotografica, producendo opere ispirate ai territori e alle comunità locali.
Il progetto vincitore di Arcara racconta la vita dei ragazzi dei Monti Dauni, con particolare attenzione a Sveva, 11 anni, di Celle di San Vito, protagonista dello scatto principale. L’autrice spiega che il titolo Bangers si riferisce ai rondoni giovani, metafora dell’inizio dell’adolescenza: «Crescere è un atto sbilanciato fra resistenza, desiderio e permanenza», racconta Arcara.
La giuria, composta da Matteo Balduzzi, Adele Ghirri, Maria Giovanna Mancini e Antonio Ottomanelli, ha premiato Arcara «per la relazione tra opera e contesto geografico e sociale e per le potenzialità future dell’opera». La fotografa riceverà un premio di 4.000 euro e le sue tre fotografie saranno esposte in una mostra curata da Spazio Murat.
Gli altri due artisti selezionati hanno presentato i progetti Nel bianco delle mappe dimorano i leoni (Manuela Naddeo) e Il dono (Fabrizio Vatieri).
Prossimi appuntamenti di Gioia Daunia
La programmazione culturale prosegue con laboratori e incontri nei tre borghi. A Castelluccio Valmaggiore, il duo artistico Grossi Maglioni (Vera Maglioni e Francesca Grossi) condurrà Dolce Desiderare l’11 e 12 settembre, un laboratorio di creazione culinaria e tessile finalizzato a esplorare il desiderio e la creatività attraverso dolci e tovaglie ricamate.
A Faeto, Monica Del Vecchio di WomÉ™n guiderà il laboratorio Tra dovere e piacere o tra piacere e dovere? rivolto alle donne dei borghi, con l’obiettivo di creare una mappa dei talenti individuali e condivisi, promuovendo inclusività ed empowerment femminile.
Brevi biografie dei protagonisti
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Arianna Arcara (Monza, 1984) co-fondatrice del collettivo Cesura e della casa editrice Cesura Publish, esplora i confini naturali, umani e culturali attraverso processi collaborativi. Ha esposto in istituzioni internazionali come Triennale Milano, MoCP Chicago, Fondation Louis Vuitton.
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Manuela Naddeo (Pompei, 1996) lavora alla relazione tra fotografia, archivio e costruzione dell’oggetto libro, fondendo esperienze personali e studi umanistici.
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Fabrizio Vatieri, architetto e fotografo, indaga l’interazione umana negli spazi domestici e urbani attraverso performance, fotografia e suono. Ha partecipato a Documenta Kassel e Biennale di Malta.
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Grossi Maglioni (Vera Maglioni e Francesca Grossi, Roma, 1982) esplorano la condizione femminile nella società contemporanea, combinando performance, installazioni e laboratori.
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Monica Del Vecchio, co-founder di The Hub Bari e responsabile di WomÉ™n, promuove l’empowerment femminile attraverso formazione, mentoring e incubazione di progetti imprenditoriali.
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