Rimini, l’intelligenza artificiale entra nella genetica medica
RIMINI - Si è concluso a Rimini il XXVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Genetica Umana (SIGU), che ha riunito oltre 1.200 genetisti. L’evento ha evidenziato il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nel supportare la diagnosi, l’interpretazione dei dati genomici e lo sviluppo di nuove terapie, senza sostituire il medico.
Il Prof. Benjamin Solomon (National Human Genome Research Institute, USA) ha sottolineato come l’AI possa automatizzare alcune attività, liberando tempo per compiti clinici più complessi, mentre la Dr.ssa Francesca Clementina Radio ha ricordato l’importanza della diagnosi precoce delle malattie genetiche rare.
Il congresso ha affrontato anche altri temi innovativi:
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Genetica forense: il Prof. Manfred Kayser ha illustrato come oggi sia possibile prevedere caratteristiche fenotipiche da una semplice traccia biologica, rivoluzionando le indagini giudiziarie.
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Terapie avanzate e drug repurposing: il Presidente SIGU, Paolo Gasparini, ha spiegato come il riutilizzo di farmaci già approvati consenta di ridurre tempi e costi di sviluppo, particolarmente per le malattie rare.
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Farmacogenetica: pubblicate le nuove raccomandazioni SIGU per standardizzare i test genetici germinali, ottimizzare i trattamenti e integrare la medicina personalizzata nel Servizio Sanitario Nazionale, come spiegato da Matteo Floris e Monica Rosa Miozzo.
Il Congresso ha incluso momenti culturali per avvicinare la società alla genetica, come lo spettacolo teatrale di Marco Paolini “I mitocondri e la polenta”, evidenziando il ruolo centrale della genetica nella clinica, nella ricerca e nell’etica medica.