Sicurezza a Bari, Leccese al Viminale: presidio delle piazze e gestione dei flussi migratori


BARI – Si sono intensificate negli ultimi giorni le comunicazioni telefoniche tra il sindaco di Bari, Vito Leccese, e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con l’ultima conversazione risalente a tre giorni fa. Al centro del dialogo, il tema della sicurezza nella città.

«Ho chiesto al Viminale un intervento straordinario delle forze dell’ordine – ha spiegato il sindaco – ma ho ribadito che l’approccio deve essere di sistema. Significa analizzare tutti gli elementi che caratterizzano gli episodi di cronaca, soprattutto in alcune zone. Esiste un problema legato alla gestione dei flussi migratori: quando il rilascio dei permessi di soggiorno e l’accoglienza non funzionano, il fenomeno sfugge al controllo e ciò rende difficile la gestione delle piazze».

Per Leccese, la sicurezza va affrontata da più punti di vista. «Sono d’accordo sul presidio delle piazze da parte delle forze di polizia, ma militarizzare non risolve. Restituire vita agli spazi pubblici, rendendoli fruibili a comunità, famiglie, bambini e giovani, è una risposta più efficace».

In quest’ottica, il sindaco ha recentemente firmato un provvedimento che permette agli esercenti delle aree circostanti piazza Umberto e piazza Cesare Battisti di occupare vialetti e zone limitrofe con sedie e tavolini, in attesa di regolamenti definitivi. L’obiettivo è rafforzare la fruibilità degli spazi pubblici e restituire decoro a due piazze storiche della città, affiancando l’azione delle forze dell’ordine con strumenti amministrativi.

Nonostante ciò, l’escalation di violenza continua a preoccupare i residenti, soprattutto nelle aree di piazza Umberto, piazza Cesare Battisti, molo di San Nicola e piazza Libertà, spazi di ritrovo oggi spesso negati alla comunità e occupati dall’illegalità.