Inchiesta “Caporalis”: 12 rinvii a giudizio per sfruttamento dei braccianti nel Barese


BARI - Il gup di Bari Giuseppe Ronzino ha disposto il rinvio a giudizio per 12 persone nell’ambito del processo nato dall’inchiesta “Caporalis” dei carabinieri, che ha portato alla luce un presunto sistema di sfruttamento dei braccianti agricoli nei campi della provincia di Bari. Il processo inizierà il prossimo 4 dicembre.

È stato invece assolto in abbreviato un finanziere con la formula “per non aver commesso il fatto”, mentre per un altro imputato è stato disposto il non luogo a procedere.

Tra i principali imputati figurano Maria De Villi e Vito Stefano De Mattia, considerati i presunti caporali, insieme ai titolari di dieci aziende agricole del territorio.

Secondo l’accusa, tra maggio e luglio 2021, De Villi e De Mattia avrebbero reclutato manodopera italiana e straniera attraverso annunci su Facebook e chat di WhatsApp, impiegando poi i lavoratori nelle campagne di Turi, Cassano delle Murge, Acquaviva delle Fonti e Rutigliano.

I braccianti, impiegati in condizioni di sfruttamento, sarebbero stati pagati in nero e compensati con meno di cinque euro l’ora, in violazione delle normative sul lavoro e sulla tutela dei diritti dei lavoratori agricoli.