Milan-Como in Australia, tutto vero: il ruolo di FIGC, UEFA e FIFA
Il calcio italiano si appresta a vivere un episodio senza precedenti: una partita di Serie A, precisamente Milan-Como, si giocherà oltre i confini italiani. Niente Italia, niente San Siro: si va in Australia, a Perth.
Questa scelta ha scatenato un vivace dibattito, perché mette in gioco questioni sportive, di regolamento e di coerenza territoriale. Ripercorriamo i passaggi decisi dai vari enti coinvolti. Sì perché questa non è più solo una decisione nazionale che compete alla Figc, bensì anche all’Uefa e alla Fifa.
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San Siro non è disponibile per le Olimpiadi Invernali
Il punto di partenza nasce dal problema stadio, che poi è anche il motivo ufficiale della richiesta del cambio sede. La sfida tra la squadra di Allegri e quella di Fabregas sarebbe infatti in programma a San Siro nel weekend dell’8 febbraio 2026. Questo però non è possibile al Meazza, poiché in quei giorni lo stadio sarà a disposizione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026: per la precisione, c’è da ospitare la cerimonia d’apertura.
Di conseguenza, la Lega Serie A ha richiesto un cambiamento eccezionale per quel turno di campionato. La scelta è caduta su Perth, in Australia, una soluzione estrema dal punto di vista geografico, ma supportata da aspetti promozionali e finanziari.
Ciò chiaramente ha suscitato reazioni non proprio pacate da parte dei protagonisti, che definiscono questa come una decisione “assurda”. Per non parlare dei tifosi abbonati poi, che non potranno vedere la propria squadra del cuore.
Figc, Uefa e Fifa: cosa succede adesso
La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha dato un parere positivo al progetto. Il Consiglio Federale ha espresso consenso alla richiesta avanzata dalla Lega Serie A affinché la partita possa essere giocata all’estero, mettendo in evidenza la portata “storica” dell'operazione. L’ok è arrivato poi anche dalla Federazione Australiana, e a seguire la palla è passata ai massimi enti internazionali.
La richiesta è quindi arrivata al vaglio della UEFA. Pur ribadendo che il calcio dei club dovrebbe restare legato al territorio nazionale, l’organo europeo ha concesso con un comunicato ufficiale l’autorizzazione in via eccezionale per questa partita – sperando di non aprire un precedente e specificando che tutte le eventuali richieste future saranno esaminate singolarmente.
A questo punto, la decisione finale spetta alla FIFA, che deve “ratificare” la possibilità che un match di Serie A si disputi fuori dall’Italia. Al momento sono tantissime le speculazioni e le critiche. Secondo fonti giornalistiche, la FIFA starebbe valutando una riforma che vieti o scoraggi fortemente il trasferimento all’estero delle partite interne proprio per tutelare la territorialità dei campionati, ma al momento tutto sembra propendere per la trasferta.