Omicidio Pamela Genini: l'ex compagna di Soncin conferma "indole violenta"
MILANO - Nuovi, inquietanti elementi emergono dall'inchiesta sul femminicidio di Pamela Genini, la 29enne brutalmente uccisa a coltellate nel suo appartamento di via Iglesias a Milano lo scorso 14 ottobre. Le indagini, coordinate dalla pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunta Letizia Mannella, stanno delineando un quadro di abusi e vessazioni preesistenti all'omicidio, mentre si fa strada l'ipotesi della premeditazione. Sotto la lente degli inquirenti anche la mancata attivazione del "Codice Rosso" dopo una denuncia della vittima nel 2024.
L'ex compagna: "Violento e prevaricatore", una denuncia nel 2011
Fondamentale è stata la testimonianza dell'ex compagna di Gianluca Soncin, attualmente detenuto per l'omicidio. La donna, ascoltata in Procura, ha descritto l'uomo come "violento e prevaricatore", confermando l'indole aggressiva dell'indagato.
Ha rivelato di averlo denunciato per maltrattamenti già nel 2011, anche se la vicenda non sfociò in un processo a causa di una successiva "ricomposizione" della coppia. Il rapporto si è poi interrotto definitivamente nel 2020, anno in cui la donna ha tagliato ogni contatto con l'ex. Questa testimonianza si aggiunge al quadro accusatorio, suggerendo una storia di violenza domestica reiterata da parte di Soncin.
"Rapporto tossico e violenze continue": il racconto di amici ed ex
Anche le persone vicine a Pamela Genini hanno fornito un quadro drammatico della relazione con Soncin. Le amiche Nicole ed Elisa, e l'ex fidanzato Andrea, hanno parlato di un legame "tossico" e caratterizzato da "continue violenze".
Le dichiarazioni in Procura avvalorano quanto già riferito da Francesco Dolci, un altro ex fidanzato della vittima che la sera dell'omicidio ha avvisato le forze dell'ordine dopo l'agguato. Tra gli episodi di violenza raccontati, ci sono aggressioni fisiche, minacce e almeno un caso in cui Soncin avrebbe puntato una pistola al ventre della ragazza. Un'altra testimone ha riferito che nell'estate 2025 Pamela era fuggita da una casa di Cervia, dove viveva con Soncin, prendendo un taxi dopo l'ennesimo episodio di brutalità .
L'agguato e l'ipotesi della premeditazione
L'omicidio è avvenuto la sera del 14 ottobre nell'appartamento di Pamela. Secondo gli inquirenti, Soncin sarebbe entrato in possesso delle chiavi dell'abitazione in modo illecito, usando una copia fatta di nascosto. L'attacco è stato di una ferocia inaudita: oltre trenta coltellate, di cui almeno tre letali sferrate al cuore.
Gli investigatori non esitano a parlare di "massacro", e la dinamica dell'aggressione e le modalità lascerebbero ipotizzare una premeditazione. Le indagini proseguono con l'analisi dei tabulati telefonici e l'acquisizione di copia forense dei dispositivi elettronici per completare il quadro indiziario.
Codice rosso mai attivato: una protezione mancata
Un elemento di estrema gravità riguarda la mancata attivazione del "Codice Rosso" per la vittima. Nel settembre 2024, Pamela Genini si era recata al pronto soccorso di Seriate a seguito di un'aggressione. In quell'occasione, avrebbe risposto affermativamente al questionario previsto dal protocollo antiviolenza, arrivando a dichiarare di "temere per la propria vita".
Nonostante la gravità delle dichiarazioni, il "Codice Rosso" – lo strumento legislativo per la tutela immediata delle vittime di violenza domestica – non fu attivato. La Procura intende ora fare chiarezza su eventuali omissioni o sottovalutazioni da parte delle strutture sanitarie o delle autorità competenti.
Prossimi passi dell'indagine e il cordoglio della comunitÃ
Mentre la comunità si stringe nel dolore (a Gorla, il quartiere della vittima, si è tenuta una fiaccolata in sua memoria), l'inchiesta prosegue senza sosta. Nei prossimi giorni, sarà ascoltata anche l'ex moglie di Gianluca Soncin, la cui testimonianza potrebbe fornire ulteriori dettagli sul passato e sulla personalità dell'indagato.
L'obiettivo della Procura non è solo definire con precisione i contorni del femminicidio, ma anche valutare se esistano responsabilità esterne legate alla mancata prevenzione che, in un contesto di violenza così conclamata, non è riuscita a proteggere Pamela Genini.
