Svolta nelle indagini sull’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket: tre ultrà fermati per omicidio


RIETI –
Svolta nelle indagini sull’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, avvenuto domenica sera lungo la superstrada Rieti-Terni e costato la vita a Raffaele Marianella, 65 anni, uno degli autisti del mezzo. La polizia ha fermato tre persone con l’accusa di omicidio volontario: si tratta di un ventenne, un trentunenne e un cinquantatreenne, tutti ultrà della Sebastiani Basket Rieti, squadra che milita nel campionato di Serie A2 e che poche ore prima aveva affrontato il Pistoia.

Contro di loro, fa sapere la questura di Rieti, “sono emersi gravi indizi di colpevolezza”. Un quarto tifoso risulta indagato a piede libero per favoreggiamento.

L’assalto e la morte di Marianella

L’agguato si è verificato nei pressi del bivio di Contigliano, quando il pullman con a bordo 45 tifosi toscani viaggiava verso Terni, ormai senza la scorta della polizia. Gli aggressori, nascosti nei pressi di uno svincolo, hanno colpito con pietre e mattoni il mezzo, mandando in frantumi il parabrezza. Una pietra ha centrato in pieno volto Marianella, che è morto poco dopo nonostante i tentativi di soccorso.

Le indagini e i fermi

Gli investigatori hanno analizzato video, celle telefoniche e conversazioni su WhatsApp per ricostruire i fatti. Alcuni messaggi avrebbero fatto riferimento a una spedizione punitiva pianificata. Subito dopo l’assalto, gli agenti che poco prima scortavano il pullman avevano notato “alcune persone travisate allontanarsi velocemente con le auto parcheggiate sotto un cavalcavia”. Una di queste è stata bloccata, consentendo di risalire a un gruppo di dodici sospettati, tutti appartenenti alla Curva Terminillo, cuore del tifo organizzato reatino.
Tra loro, tre sono stati fermati e associati al carcere di Rieti. Il pm Lorenzo Francia ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, prevista per martedì.

Chi sono i tre fermati

I fermati sono M. F. (31 anni), K. P. (20 anni) e A. B. (53 anni), già noti alle forze dell’ordine. Nei profili social di due di loro sono stati trovati simboli fascisti e riferimenti a gruppi dell’ultradestra. Sebbene al momento non emergano legami diretti con organizzazioni estremiste, i tre sarebbero già stati segnalati per episodi di tensione durante altre partite.

Partite a porte chiuse e lutto nello sport

In seguito ai fatti, la Federbasket (Fip) ha deciso che tutte le partite casalinghe della Sebastiani Rieti si disputeranno a porte chiuse fino al termine delle indagini. È stato inoltre disposto un minuto di silenzio e il lutto al braccio in tutti i campionati nazionali. Annullata anche l’amichevole prevista mercoledì tra la Nazionale e la squadra reatina.
Il presidente Fip Gianni Petrucci ha dichiarato: “Questi non sono tifosi, ma delinquenti. Dobbiamo tutelare lo sport e chi lo vive con passione e civiltà”.

Le reazioni

La Sebastiani Rieti ha annunciato il silenzio stampa “in segno di rispetto verso la vittima e i suoi cari”, mentre il gruppo dei tifosi pistoiesi Baraonda Biancorossa ha scritto: “Siamo sconvolti. Le scene vissute sono state strazianti. Tutto il nostro pensiero va alla famiglia di Raffaele”.

Anche il mondo politico ha espresso sdegno. La premier Giorgia Meloni ha definito l’assalto “un atto di violenza folle e inaccettabile”, assicurando che “i responsabili saranno puniti rapidamente”.
Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato di “follia omicida” e di “crimine che nulla ha a che vedere con lo sport”.
Infine, il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi ha espresso “condanna e sdegno per un gesto che nulla ha a che fare con la nostra città e con la pallacanestro”.