Abusi su due minorenni: a processo un imprenditore del Barese
Le vittime avevano 12 e 13 anni all’epoca dei fatti. L’uomo è accusato anche di pornografia minorile
BARI – È cominciato nei giorni scorsi davanti al Tribunale di Bari il processo nei confronti di un imprenditore 55enne del Barese, accusato di aver abusato sessualmente di due ragazzine di 12 e 13 anni. I presunti episodi sarebbero avvenuti tra il 2020 e il 2021, in un contesto di conoscenza e fiducia familiare che l’uomo, secondo l’accusa, avrebbe sfruttato per avvicinare e molestare le minori.
L’imprenditore era stato arrestato lo scorso giugno dagli agenti della Squadra Mobile di Bari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura. Attualmente si trova agli arresti domiciliari.
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla sezione reati contro la persona, l’uomo avrebbe approfittato del legame di amicizia con la famiglia di una delle due ragazze per compiere gli abusi. I fatti, ricostruiti attraverso testimonianze, chat e accertamenti tecnici sui dispositivi elettronici, avrebbero avuto luogo in più occasioni nel corso di circa un anno.
Le accuse a suo carico sono particolarmente gravi: oltre alla violenza sessuale su minori, la Procura contesta anche il reato di pornografia minorile, poiché l’imputato avrebbe filmato alcune delle molestie con il proprio telefono cellulare. Il materiale, sequestrato durante le perquisizioni, è stato oggetto di analisi da parte della polizia scientifica.
Le due presunte vittime, oggi adolescenti, si sono costituite parti civili tramite gli avvocati Nicola Selvaggi e Vincenzo Miccolis, che hanno avanzato una richiesta di risarcimento danni per oltre 300mila euro, ritenendo che le ragazze abbiano subito un danno morale e psicologico profondo.
Durante la prima udienza, svoltasi a porte chiuse come previsto per i reati a tutela dei minori, il collegio giudicante ha ammesso le costituzioni di parte civile e disposto l’acquisizione degli atti delle indagini preliminari. La prossima udienza è fissata per gennaio 2026, quando saranno ascoltate le testimonianze delle due giovani vittime, assistite da psicologi e mediatori specializzati.
Il procedimento si preannuncia complesso, anche per la necessità di bilanciare il diritto alla difesa con la tutela delle minori. L’imputato, difeso da un legale di fiducia, continua a proclamarsi innocente, sostenendo che le accuse siano “frutto di equivoci e di un fraintendimento dei rapporti di amicizia” con le famiglie coinvolte.
Gli inquirenti, tuttavia, ritengono di disporre di elementi probatori solidi, tra cui alcuni video e messaggi considerati compromettenti. Sarà ora il tribunale a stabilire se tali elementi confermeranno o meno le ipotesi accusatorie formulate dalla Procura.