Caduceo d’Oro 2025: il ricambio generazionale al centro della farmacia che cambia


BARI - È stato il professor Francesco Leonetti, Direttore del Dipartimento di Farmacia e Scienze del Farmaco dell’Università di Bari, a ricevere oggi pomeriggio il Caduceo d’Oro 2025, il più prestigioso riconoscimento conferito dall’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani. La cerimonia, ospitata nella cornice di Villa Romanazzi Carducci, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti della professione e delle istituzioni, tra cui il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. A consegnare il premio è stato il Presidente dell’Ordine, Luigi D’Ambrosio Lettieri.

L’edizione di quest’anno ha introdotto una formula completamente rinnovata, con un’impostazione più partecipata e fortemente orientata al confronto sulle prospettive future della professione. L’evento si è trasformato così in una vera e propria palestra di leadership, un luogo in cui esperienze, visioni e competenze si sono intrecciate per definire il ruolo del farmacista nella sanità del futuro.

Il tema scelto per il 2025 — “Radici e Ali” — ha attraversato l’intera manifestazione, assumendo il valore di metafora del presente e del domani della professione. Le “radici” hanno rappresentato la solidità del sapere scientifico e umano, la continuità con una tradizione che resiste al tempo e che ha garantito affidabilità e fiducia alle comunità. Le “ali”, invece, hanno dato voce all’energia delle nuove generazioni: giovani farmaciste e farmacisti che portano nella professione creatività, visione innovativa, pensiero critico e capacità di immaginare scenari nuovi per affrontare sfide sempre più complesse.

La sintesi tra tradizione e futuro ha trovato espressione nel confronto diretto tra maestri della professione e nuove leve. Nella sessione “In Campo”, moderata dal Farma Coach Michele Ciccolella, numerosi giovani farmacisti hanno portato testimonianze, riflessioni e prospettive su un mestiere che richiede oggi più che mai competenze trasversali, apertura all’innovazione e capacità di rispondere ai bisogni della sanità territoriale.

I lavori si sono conclusi con l’intervento del Presidente D’Ambrosio Lettieri, alla presenza di diversi rappresentanti nazionali e regionali di Federfarma, SUNIFAR, Fenagifar e Fondazioni professionali. Un momento particolarmente significativo è stato dedicato al riconoscimento delle anzianità professionali: farmaciste e farmacisti con 40, 50 e 60 anni di attività alle spalle sono stati celebrati come custodi della tradizione e della memoria professionale. Un omaggio speciale è stato riservato alla Farmacia Caivano, che nel 2025 festeggia i suoi primi cento anni di attività. La serata si è chiusa con il solenne Giuramento dei nuovi iscritti, simbolo del passaggio generazionale che dà senso al tema dell’edizione.

Nel suo discorso finale, il Presidente D’Ambrosio Lettieri ha sottolineato l’importanza di affiancare innovazione e competenza scientifica a un rinnovato impegno verso la prevenzione, i servizi di prossimità e la qualità dell’assistenza. Ha richiamato l’urgenza di affrontare il calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in farmacia, un fenomeno nazionale che — secondo il Presidente — può essere invertito solo valorizzando la dignità professionale e il ruolo sanitario del farmacista, anche attraverso il rinnovo del contratto dei collaboratori.

Sul tema della crisi vocazionale è intervenuto anche il Sottosegretario Gemmato, sottolineando come la farmacia dei servizi stia profondamente trasformando la professione. Ha ricordato che oggi nelle farmacie è possibile effettuare vaccini, analisi di prima istanza, elettrocardiogrammi, spirometrie e monitoraggi cardiaci e pressori grazie alla telemedicina, sempre sotto supervisione medica. Questo ampliamento delle competenze — ha spiegato — rende il farmacista un presidio fondamentale della sanità territoriale, soprattutto nelle aree interne e nelle comunità più piccole dove la farmacia rappresenta spesso l’ultimo punto di assistenza sanitaria di prossimità.

L’edizione 2025 del Caduceo d’Oro ha dunque celebrato non solo l’eccellenza accademica e professionale, ma anche la forza di una comunità che guarda al futuro con consapevolezza e responsabilità. Un equilibrio tra radici e ali: custodire ciò che siamo, per costruire ciò che saremo.