Decaro vince e la Puglia cambia passo: primi nomi degli eletti e il nodo dell’astensionismo
BARI - Antonio Decaro conquista la presidenza della Regione Puglia e, mentre si attende la proclamazione ufficiale, iniziano già a circolare le prime ipotesi sulla composizione del nuovo Consiglio regionale. La vittoria del candidato del centrosinistra è netta e segna un cambio di fase nella politica pugliese, ma si accompagna al dato più preoccupante di questa tornata elettorale: un’astensione mai così alta nella storia delle regionali pugliesi.
La possibile distribuzione dei seggi
Secondo una prima ricostruzione, la ripartizione degli eletti potrebbe essere la seguente.
Nel centrosinistra, a sostegno di Decaro, il Partito Democratico si conferma baricentro della coalizione, con l’elezione di: Francesco Paolicelli, Elisabetta Vaccarella, Ubaldo Pagano, Tony Matarrelli, Isabella Lettori, Raffaele Piemontese, Rossella Falcone, Stefano Minerva, Loredana Capone, Donato Pentassuglia, Cosimo Borraccino, Debora Ciliento, Domenico De Santis e Giovanni Vurchio.
La lista civica “Decaro Presidente” porta in Consiglio Felice Antonio Spaccavento, Tommaso Gioia, Graziamaria Starace, Giulio Scapato, Silvia Miglietta, Giuseppe Fischetti e Nicola Rutigliano.
La civica “Per la Puglia” vede eletti Saverio Tammacco, Antonio Tutolo, Ruggiero Passero e Sebastiano Leo.
Il Movimento 5 Stelle conferma la sua presenza con Maria La Ghezza, Cristian Casili, Annagrazia Angolano e Rosa Barone.
Sul fronte del centrodestra, a sostegno di Luigi Lobuono, Fratelli d’Italia dovrebbe contare su una pattuglia numerosa composta da Tommaso Scatigna, Luigi Caroli, Paolo Pagliaro, Cataldo Basile, Antonia Spina, Renato Perrini, Giacomo Diego Gatta, Giannicola De Leonardis, Andrea Ferri, Antonio Scianaro e Giampaolo Vietri.
Forza Italia otterrebbe l’elezione di Anna Carmela Minuto, Paolo Soccorso Dell’Erba, Paride Mazzotta, Massimiliano Di Cuia e Marcello Lanotte.
La Lega porterebbe in Aula Fabio Saverio Romito, Napoleone Cera, Gianfranco De Blasi e Antonio Paolo Scalera.
Il paradosso della vittoria: un trionfo nel deserto
Dietro la larga affermazione di Decaro si cela però il dato più allarmante: più della metà degli elettori pugliesi non è andata a votare. Una parte significativa della comunità ha scelto di non partecipare proprio nel momento in cui si decideva il futuro della Regione. È questo il paradosso di una vittoria che, per quanto ampia, convive con un silenzio altrettanto imponente.
Decaro ha riconosciuto apertamente questa frattura: “Dobbiamo meritare la fiducia di chi ha votato, ma anche recuperare chi non si è sentito rappresentato”. È proprio qui, nelle pieghe dell’astensionismo, che si apre la sua sfida politica più difficile.
Una maggioranza solida, un’opposizione determinata
La coalizione di centrosinistra esce dal voto rafforzata e coesa. Il PD resta il fulcro dell’area progressista, mentre le due liste civiche testimoniano la forza del radicamento personale di Decaro. Il Movimento 5 Stelle mantiene un ruolo importante e il contributo dell’area ecologista completa il perimetro del campo largo.
Il nuovo Consiglio regionale rispecchia questa geografia politica: una maggioranza ampia e strutturata e un’opposizione di centrodestra compatta e intenzionata a far sentire la propria voce. Luigi Lobuono, sconfitto ma combattivo, ha già annunciato un’opposizione "vigile e senza sconti".
La Puglia guarda avanti
Con la campagna elettorale ormai alle spalle, si apre la fase del governo. Decaro dovrà tradurre il consenso ricevuto – e la responsabilità implicita in un’astensione così estesa – in politiche concrete. Le priorità annunciate sono molte: mobilità sostenibile, infrastrutture, sanità territoriale, giovani, aree interne, imprese, ambiente.
Il nuovo presidente parte con una maggioranza larga, ma anche con un compito complesso: colmare il vuoto lasciato da chi non ha votato e restituire piena centralità alla partecipazione democratica. È questa la sfida che accompagnerà ogni suo passo nei prossimi cinque anni.