Inter, Chivu: ''Ho visto molta amarezza negli occhi dei giocatori''

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MILANO - Al Metropolitano l’Inter esce sconfitta per 2-1 contro l’Atletico Madrid, nella quinta giornata della fase campionato di Champions League. Al 9' Julian Alvarez trova il gol che sblocca il match, convalidato dopo una lunga attesa del VAR. Nella ripresa i nerazzurri dominano nei primi minuti e trovano il gol del pareggio con Zielinski. Al 93' la beffa, con il gol di testa di Gimenez, arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

A fine gara le parole di Mister Cristian Chivu:

“Sicuramente quest’Inter non ha fortuna. Ho parlato alla squadra e ho detto ciò che dovevo dire, perché c’è tanto rammarico: per la prestazione, per i presupposti della partita e per quanto abbiamo messo in campo. Non meritavamo di perdere, però ultimamente - meriti o demeriti - portiamo a casa quasi nulla. Ho visto molta amarezza negli occhi dei giocatori, perché stasera meritavamo di più. Purtroppo il calcio è questo: bisogna sapersi rialzare e reagire al momento. Perdere così fa davvero male. Nella vita, come nel calcio, prima o poi la ruota gira. Tornerà anche quel pizzico di fortuna che serve per portare a casa le partite. 

Dobbiamo gestire meglio i momenti: negli ultimi dieci minuti siamo stati frenetici, potevamo gestire meglio le ripartenze, l’ultimo passaggio, capire quando tenere di più la palla in uscita. Sono cose che analizzeremo in video e che mostreremo ai ragazzi. In occasione del gol di Gimenez avevamo in area i giocatori più alti che potevamo avere: Thuram, Pio Esposito, Akanji, Bastoni e Carlos, ovvero tutti i migliori saltatori di testa. Purtroppo capita. Il vero errore è stato arrivare a quel calcio d’angolo: dovevamo ripartire noi, ma abbiamo perso palla e da lì è nato tutto. Ripeto: c’è tanta delusione e tanto rammarico, perché abbiamo fatto una buona prestazione. Zielinski aveva un problema alla coscia: mi aveva detto che gli restavano cinque minuti. Boniny invece ho deciso di toglierlo perché avevo bisogno di forze fresche. Avevamo bisogno di Marcus e Pio: uno per tenere palla e far salire la squadra, l’altro per dare profondità con la sua velocità e creare pericoli nelle ripartenze che potevamo e dovevamo sfruttare. ”