Lecce: condannato per aver abbandonato il cane sul balcone, tragico epilogo con la morte dell’animale


LECCE - Con la sentenza n. 2384/2025 del 28 ottobre, il Tribunale di Lecce, seconda sezione penale, ha condannato L.Z. per abbandono di animale ai sensi dell’art. 727 c.p., a seguito del tragico episodio in cui il suo cane di media stazza è morto dopo essere caduto dal balcone dell’appartamento al terzo piano in cui risiedeva.

Secondo la ricostruzione del tribunale, l’animale veniva lasciato su un balcone di dimensioni estremamente ridotte, talvolta legato a una corda, esposto alle intemperie e incapace di soddisfare le proprie esigenze fisiche ed etologiche. Il cane manifestava regolarmente segni di sofferenza e solitudine, e la caduta fatale sarebbe avvenuta probabilmente a causa di una panca collocata vicino alla ringhiera.

La condanna inflitta prevede un’ammenda di 5.000 euro, il risarcimento dei danni alla parte civile, rappresentata da un’associazione a difesa degli animali, e il pagamento delle spese processuali, comprese quelle della parte civile.

Il provvedimento si inserisce nell’ambito della normativa italiana in materia di tutela degli animali, rafforzata dalla legge 20 luglio 2004, n. 189, che ha introdotto il Capo IX-BIS del codice penale dedicato ai delitti contro il sentimento degli animali, con pene più severe e specifiche disposizioni contro il maltrattamento e l’abbandono degli animali.

La giurisprudenza consolidata ha precisato che rientra nell’abbandono e nella detenzione in condizioni di sofferenza non solo la creazione di patologie, ma anche qualsiasi situazione che provochi dolore o disagio significativo all’animale (Cassazione penale, sez. III, sentenze n. 30398/2025, 52031/2016 e 39660/2024).