Manovra 2025, Giorgetti difende i tagli all’Irpef: “Aiutiamo il ceto medio, non i ricchi”


BERGAMO – Gli interventi previsti dalla Manovra, attualmente all’esame del Parlamento, restano al centro del dibattito politico e economico. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha difeso la strategia del governo durante un intervento al Festival dei Territori Industriali a Bergamo, respingendo le critiche di Banca d’Italia, Corte dei Conti, Istat e Upb secondo cui il taglio dell’Irpef favorirebbe i redditi più alti e non il ceto medio.

“Una volta che abbiamo cercato di aiutare non i ricchi ma chi guadagna cifre ragionevoli siamo stati massacrati da coloro che hanno la possibilità di massacrare, ma riteniamo di essere nel giusto”, ha affermato Giorgetti, sottolineando che la misura intende sostenere le famiglie con redditi fino a 50 mila euro lordi annui. Secondo il ministro, le fasce più basse erano già state oggetto di interventi negli anni scorsi, per un importo di circa 18 miliardi annui, mentre quest’anno il sostegno si estende ulteriormente al ceto medio.

Giorgetti ha inoltre ricordato che i tagli al cuneo contributivo introdotti in precedenza sono stati resi stabili e definitivi, confermando la continuità delle misure nel tempo.

Credito bancario e investimenti

Il ministro ha poi affrontato il tema delle banche, sollecitando un ritorno all’attività creditizia tradizionale. “Per un sistema industriale come il nostro, il credito bancario resta fondamentale. Per una banca è più semplice guadagnare gestendo i patrimoni depositati, ma per l’economia reale è essenziale impiegare questi capitali nel credito produttivo”, ha sottolineato.

Giorgetti ha espresso l’auspicio di trovare soluzioni anche per gli iperammortamenti e superammortamenti, strumenti che favoriscono investimenti e innovazione. “Renderli pluriennali fornirebbe agli investitori certezza e la possibilità di programmare meglio gli investimenti”, ha spiegato, anticipando che il governo cercherà di affrontare il tema durante il percorso parlamentare della Manovra.

Replica del Pd: l’Irpef favorisce i ricchi

Alle dichiarazioni del ministro ha risposto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine del congresso dei Giovani Democratici a Napoli. “Il ministro Giorgetti dovrebbe guardare i dati dell’Istat, non quelli del Pd”, ha commentato, sottolineando che secondo l’Istituto di statistica l’intervento sull’aliquota Irpef favorirebbe soprattutto le famiglie più ricche.

Secondo i dati Istat citati dalla Schlein, chi guadagna 30 mila euro all’anno beneficerebbe di un aumento di soli 30 euro, mentre chi guadagna 199 mila euro vedrebbe un beneficio di 440 euro. “Una volta ancora stanno aiutando i più ricchi. In più, la pressione fiscale è al massimo storico degli ultimi dieci anni, 42,8%”, ha aggiunto la segretaria dem.

Il confronto politico sulla Manovra resta dunque acceso, con il governo che difende il ceto medio e le opposizioni che denunciano un beneficio sproporzionato per i redditi più alti. I prossimi passaggi parlamentari saranno cruciali per capire se le misure potranno essere modificate o confermate.