Modugno, voto di scambio: arrestato l’assessore Antonio Lopez. Indagato anche il sindaco Bonasia


MODUGNO – È stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso Antonio Lopez, assessore comunale di Modugno e candidato alle prossime elezioni regionali con Forza Italia. L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, avrebbe svelato un sistema di compravendita di voti in occasione delle elezioni comunali del 2020.

Secondo l’accusa, Lopez avrebbe pagato 25 euro a voto per garantirsi l’elezione, rivolgendosi anche a esponenti del clan Parisi. È emerso inoltre che l’assessore si sarebbe recato personalmente a casa di Michele Parisi, fratello di Savinuccio (il boss storico del clan, morto pochi mesi fa), per installare un condizionatore, oltre a una caldaia nell’abitazione di una parente. Un lavoro svolto – secondo gli inquirenti – senza ricevere alcun compenso, ma per il quale Lopez avrebbe poi emesso una fattura fittizia per evitare controlli e sospetti.

Dalle intercettazioni emerge che Lopez, dopo il clamore suscitato dall’operazione “Codice Interno” – che ha scosso il Barese con una serie di arresti legati ai rapporti tra politica e criminalità – era preoccupato di essere scoperto.

L’assessore sarà interrogato in carcere venerdì, davanti al giudice per le indagini preliminari.

Resta indagato a piede libero anche il sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, che ha respinto ogni accusa. Il suo nome compare in più conversazioni tra Lopez e Michele Parisi. “I soldi il sindaco non li vuole uscire”, dice Lopez in una delle intercettazioni.

Secondo l’accusa, Bonasia avrebbe promesso un posto di lavoro a Cristian Stragapede, un giovane ritenuto vicino al clan Parisi, anche lui arrestato. Tuttavia, per il gip Giuseppe Montemurro, il primo cittadino non sapeva dei legami di Stragapede con la criminalità.

Proprio Stragapede, nelle conversazioni captate dagli investigatori, avrebbe rivendicato di aver portato 150 voti a Lopez, “a un prezzo di mercato stracciato, 25 euro e non 50 come a Bari”. Lopez avrebbe poi ammesso di avergli consegnato 2mila euro, salvo successivamente assumerlo in una delle sue aziende, sostenendo che il sindaco non aveva mantenuto la promessa di lavoro.