Natuzzi, confermata la CIGS per 1.787 lavoratori tra Puglia e Basilicata


Nocco: “Serve una visione chiara per il futuro industriale del distretto del mobile imbottito”

È stato confermato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per un massimo di 1.787 dipendenti della Natuzzi S.p.A., con decorrenza dal 1° novembre 2025 al 31 dicembre 2025. La misura, prevista dall’articolo 1, comma 196, della legge n. 207 del 2024, interesserà i lavoratori degli stabilimenti di Puglia e Basilicata dell’azienda fondata nel 1959 a Santeramo in Colle (Bari), leader internazionale nella produzione di divani, poltrone e complementi d’arredo.

La decisione è stata formalizzata durante il tavolo di confronto convocato in videoconferenza dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la partecipazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dei rappresentanti aziendali, delle organizzazioni sindacali, di Confindustria e delle Regioni Puglia e Basilicata.

All’incontro ha preso parte anche la senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia), componente della Commissione Bilancio del Senato, in qualità di uditrice.

“Ringrazio il Governo per aver garantito ancora una volta attenzione concreta a una realtà produttiva strategica per il Mezzogiorno – ha dichiarato la senatrice Nocco –. Il rinnovo della CIGS è una misura cruciale per contenere l’impatto sociale di una fase complessa. È però necessario lavorare, nel frattempo, a una strategia industriale solida, capace di restituire prospettiva e centralità a una filiera che ha fatto la storia del distretto del mobile imbottito e che può ancora giocare un ruolo da protagonista sul mercato internazionale”.

La Natuzzi S.p.A., con marchi distribuiti in oltre 100 Paesi, è considerata un simbolo del Made in Italy nel mondo.

Durante l’incontro, le parti sociali hanno inoltre ipotizzato il ricorso a strumenti di finanziamento alternativi, come l’emissione di bond aziendali, per affrontare le attuali tensioni di liquidità.

“Le proposte presentate meritano di essere considerate con attenzione, purché inserite in un piano di rilancio credibile e condiviso – ha aggiunto Nocco –. Il compito delle istituzioni è accompagnare questo percorso con equilibrio e responsabilità, tutelando il lavoro ma anche la presenza di un presidio produttivo strategico per il territorio.
Difendere il lavoro significa difendere il cuore produttivo della nostra terra, la sua identità e il suo futuro”, ha concluso la senatrice.