Operazione “URA”: estradato in Italia un cittadino albanese accusato di traffico internazionale di droga


BARI - È stato estradato in Italia nella tarda serata di ieri un cittadino albanese coinvolto nell’operazione internazionale “URA”, maxi-indagine contro il traffico di sostanze stupefacenti condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari. L’uomo, arrestato a Durazzo il 21 maggio 2025, è stato preso in consegna dalle autorità italiane non appena atterrato all’aeroporto di Roma Fiumicino, dove è giunto proveniente dal carcere di Tirana. L’estradizione è avvenuta grazie alla collaborazione tra il Servizio Centrale per la Cooperazione di Polizia, la Direzione Investigativa Antimafia e la Polaria. Dopo le procedure di identificazione e formalizzazione degli atti, il soggetto è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.

L’operazione “URA”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Speciale Procura Anticorruzione e Criminalità Organizzata (SPAK) di Tirana, ha interessato Italia, Albania e Belgio. L’attività investigativa aveva portato all’esecuzione di misure cautelari personali e patrimoniali nei confronti di 52 persone ritenute, nella fase preliminare, coinvolte a vario titolo in traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio. Gli elementi raccolti dovranno ora essere valutati nel successivo dibattimento, poiché la responsabilità degli indagati resta da accertare nel pieno rispetto del contraddittorio.

L’estradizione di ieri rappresenta una nuova tappa del più ampio progetto investigativo congiunto tra la DDA di Bari e la SPAK di Tirana, finalizzato a colpire le reti criminali albanesi ritenute al centro di un imponente traffico internazionale di cocaina ed eroina. L’operazione conferma l’elevato livello di cooperazione giudiziaria e di polizia tra i due Paesi, considerato essenziale per contrastare organizzazioni transnazionali particolarmente strutturate e in grado di operare su vasta scala.

Le autorità sottolineano che l’intero procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari. La colpevolezza delle persone coinvolte potrà essere accertata esclusivamente in sede processuale, nel pieno rispetto delle garanzie difensive e del principio di presunzione di innocenza.